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Poche luci... tante ombre

di Federico Jaselli Meazza

Ci risiamo, non facciamo a tempo ad esultare per una sofferta ed emozionante vittoria contro il Genoa che di nuovo la squadra ricomincia a stentare.

La partita contro il Cagliari era davvero decisiva per alimentare le residue speranze di arrivare al terzo posto. Sembrava arrivare al momento giusto questa sfida. Si giocava a Trieste, in campo neutro quindi, contro una squadra finora protagonista di un campionato al di sotto delle sue potenzialità ma abbiamo sofferto e non poco.

Sembrava davvero che il Cagliari giocasse in casa, soprattutto nel primo tempo. I sardi fino al 2-1 hanno mantenuto per lunghi tratti l’iniziativa poi, un po’ a causa dell’ingenua espulsione di Pinilla e un po’ per la reazione dell’Inter, la squadra di Ficcadenti ha arretrato il suo baricentro nell’ultima parte di gara.

Abbiamo sofferto troppo Nainggolan a centrocampo, Cossu sulla fascia e Pinilla in attacco. A tratti i tre sembravano incontenibili. Incerta, seppur volenterosa, la prestazione di Ranocchia al rientro dopo la sfortunata partita contro il Bologna di qualche settimana fa. Difesa in generale abbastanza traballante.
Le note positive vengono secondo me da un ritrovato Cambiasso che, al di là del gol, sembra stia lentamente tornando ai suoi livelli e dal Principe Milito che ormai sotto porta ha ritrovato da tempo quell’efficacia che sembrava aver smarrito lo scorso anno. Sotto la sufficienza le prove di Forlan e di Guarin.

L’Inter mi ha deluso  anche nell’ultima parte di gara, con il Cagliari ridotto in dieci, come detto prima, abbiamo avuto il merito di raddrizzare subito la partita ma poi non c’è stato quell’assedio che era lecito aspettarsi. La squadra ha prodotto poco. Solo una parata di Agazzi e una mischia negli ultimi secondi di gioco con tiro di Ranocchia sull’esterno della rete.

Non potevamo aspettarci che il pur bravo Stramaccioni facesse miracoli, la squadra in fondo è questa. Il problema è che non siamo più abituati a vedere l’Inter non vincere.
Dal 2006 ad oggi abbiamo sempre vinto qualcosa. In pochi anni sono arrivati, Scudetti, Coppe Italia, Supercoppe italiane, Champions e Campionato del Mondo per Club. Tutto.

Adesso mettiamo da parte questa partita e pensiamo solo alla sfida contro il Siena, da vincere assolutamente. Il bello del campionato in fondo è proprio questo: si può giocare male, perdere o pareggiare ma dopo pochi giorni c’è già la possibilità di riscattarsi.

L’occasione contro il Siena (quasi salvo) è di quelle da non perdere.


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