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Quel diversamente 'piromane' che veste la maglia dell'Inter...

di Redazione FcInterNews.it

Beh, se giovedì 5 settembre la Redazione di FcInternews ha ritenuto di dover associare lo stesso identico incipit "Buchanan BRUCIA le tappe (...)" a 2 diverse news pubblicate in giornata (esattamente alle 8:14 ed alle 15:33, con ulteriore chiosa alle 21:35), nonché di farne il titolo d'apertura del salotto web serale, allora non c'erano proprio dubbi che la notizia nerazzurra di quel giorno potesse essere il recupero anticipato di Tajon Buchanan. Dunque una succosa sorpresa per appassionati e tifosi, meritevole di un approfondimento che ha ispirato allo scrivente delle particolari "retrospettive". Infatti, mica le combustioni sono tutte uguali...

C'è stato allora chi un tempo ha BRUCIATO i libri e ne sono stati autori, storicamente, individui della peggior risma... Specie perché indossavano delle camicie brune ed avevano già cominciato - all'epoca di quel misfatto - ad inneggiare ad un pericoloso soggetto coi baffetti da sparviero...

C'è poi chi - venendo ai giorni nostri - può ritrovarsi, invece, a dover BRUCIARE, più prosaicamente, delle altre carte. Magari solo perchè compromettenti, dunque passibili di aprirgli, previo processo, le porte delle patrie galere. Ma per esserne certo, il soggetto coinvolto si dovrebbe per forza "cautelare", macchiandosi almeno di un omicidio, di un reato di mafia o di terrorismo oppure comsumare una violenza sessuale. Altrimenti il carcere lo vedrebbe solo in cartolina e magari con su scritto: "San Vittore, te saludi!". Anche perché, nella fattispecie, già sold out... Infatti, come tipologia di reclusione, i trending topic sono per lo più configurati da comodi arresti domiciliari e solo ai più "sfigati" potrebbe capitare - come pena detentiva - quella di sottostare alla dura realtà (sic!) dei servizi sociali. Con incombenze "disumane" tipo svuotare i pappagalli, ma anche passatempi "godibili" come screditare i grilli, tacitare le cicale o cose così. Quando si dice che la natura, alla fine, prende sempre il sopravvento...

Ci sarebbe anche chi vorrebbe "BRUCIARE" la scuola - nel senso di marinarla - ma verrebbe subito taggato come "carico residuale" di crumiri d'antan. Chè in classe ci si deve andare per forza, "giusto" perché ci potrebbero essere dei compagni più deboli da bullizzare oppure per compulsare il cellulare di nascosto durante le ore di lezione: "perfettamente" in barba alle nuove disposizioni del Ministro di turno.

C'è ancora chi BRUCIA le stoppie; ma dev'esssere solo qualche vecchio contadino in aperta campagna, convinto che questo rito ancestrale possa servire per concimare la terra. Magari ignaro di esporsi al rischio di salate multe comunali per pire non autorizzate o, peggio, del tutto inconsapevole che si possa trattare di una qualsiasi delle troppe terre dei fuochi che infestano la penisola. Per colpa di qualcuno che - quanto ad intenti (distorti) - lo ha evidentemente preceduto di brutto con tutti gli sversamenti altamente inquinanti effettuati... Se invece ci si azzarda ad accendere un fuoco in mezzo ad un bosco, allora si rischia sul serio di diventare un piromane involontario: ché ci vuole della "professionalità" per competere con quelli a pagamento... Paradossalmente, dunque, l'escursionista o il runner solitario che vi si cimentano, si esporrebbero agli stessi pericoli come se incrociassero un orso o anche solo un cinghiale... Meglio allora, per tutti, soprassedere!

Ora ci si augura vivamente di non aver annoiato né impressionato nessuno degli eventuali lettori con questa introduzione sui generis. Zazzaroni, semmai, la apostroferebbe come "un'anomalia". Ma tanto lo "specialista" è il direttore del Corsport, mica il sottoscritto... Però serviva giusto un'iniziale scrematura di tutti quei soggetti che hanno avuto o potrebbero avere un pessimo feeling con le combustioni - siano esse reali o solo metaforiche - prima di introdurre degnamente un giovanotto canadese che gioca nell'Inter.

Talmente di talento che vuole BRUCIARE, appunto, solo le tappe per riprendersi quanto prima dalla frattura alla tibia subìta all'inizio di luglio che gli ha fatto saltare tutto il resto della Coppa America.

Tajon Buchanan merita senz'altro tutte le attenzioni massime da parte dei suoi tanti "curatori" all'interno degli staff nerazzurri perché potrebbe rivelarsi a breve quella tanto desiderata 4a/5a punta di corsa, ingegno e dribbling che Correa non sembra più in grado di essere, se mai lo è stata. E magari Simone potrebbe pure cullare l'idea futura di potersi cointestare la paternità di una equazione tutta nerazzurra ottenuta facendo evolvere il ruolo di almeno un paio di giocatori. Ossia: Ausilio sta a Marcus Thuram come Inzaghi sta a Tajon Buchanan. Senza dimenticare il felice precedente dello stesso Simone col cambio di ruolo andato a buon fine con Hakan Calhanoglu. E poi allo scrivente frulla in testa un altro convincimento. Ossia che Inzaghi potrebbe voler farsi perdonare una particolare scelta passata, per non chiamarla, meglio, omissione. Anche se perdonare risulterebbe forse verbo spropositato, se non parola grossa, visto tutto il contributo che il tecnico piacentino ha già dato per arricchire il palmares societario, nonché per aumentarne i ricavi. Ma tant'è. Ci si riferisce a quel mancato ingresso in campo di Buchanan nel finale di partita del ritorno degli ottavi della scorsa Champions contro l'Atletico Madrid. Allorquando l'editorialista della Gazzetta Luigi Garlando - di mai nascoste simpatie nerazzurre - aveva "stigmatizzato" da par suo quell'episodio tecnico con delle convincenti argomentazioni (già riprese dallo scrivente in un precedente post), tra cui il seguente quesito: "Buchanan non poteva servire nel finale di Atletico Madrid-Inter per rialzare una squadra rattrappita dietro?" La questione era stata poi ripresa dalla stessa Gazzetta, ma con toni piu equilibrati, per quanto quasi imploranti: "Caro Inzaghi, nel finale di stagione ci faccia vedere Buchanan, ci faccia capire se il ripensamento di Madrid - il ragazzo stava per entrare, poi lei ha fatto retromarcia - ha o meno le sembianze di un rimpianto".

Forse punto sul vivo, ecco allora che Inzaghi - a far data da quell'eliminazione cocente, (tranne 2 panchine "residue") - ha progressivamente aumentato il minutaggio di Buchanan, soprattutto dopo la conquista del 20° scudetto della seconda stella alla 33.ma giornata. Con quella dinamica dell'azione per la sua prima splendida segnatura a Frosinone utile per farne intuire le clamorose potenzialità. Poi l'inizio della Coppa America con 3 gare parziali fino alla successiva frattura alla tibia in allenamento di cui si è già scritto. Ora, per la piena ripresa agonistica del canadese, ci sarà da aspettare ancora poco più di un mese, dunque molto meno di quanto stimato in un primo momento. Da circa metà ottobre si potrà finalmente tornare a dar fuoco - una volta per tutte - anche alle polveri di Tajon Buchanan. Per nuove pire e mire nerazzurre e con una santabarbara di rinnovate emozioni di cui Inter-Atalanta sembra proprio aver costituito solo il naturale preludio stagionale.

Orlando Pan


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