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Sabatini, il "simulatore" Barella e la tempistica sospetta: ci si sveglia oggi?

di Alessandro Cavasinni

Nella stagione in cui le invenzioni avevano già ampiamente preso il sopravvento, l'ultimo turno di campionato ne ha partorita un'altra. L'ennesima.

Dopo il "vaffa" di Barella all'arbitro in Inter-Fiorentina, il fuorigioco di Bastoni in Empoli-Inter, il fallo di mano di Dimarco in Inter-Roma, il tuffo di Thuram in Inter-Frosinone, la gomitata di Darmian in Juve-Inter e quella di Bastoni in Inter-Verona, ecco la simulazione di Barella in Inter-Genoa. E tutti contro il centrocampista sardo, diventato nelle ultime ore il bersaglio di un'ignobile caccia alle streghe.

Si può discutere se il tackle di Frendrup sul 23 nerazzurro fosse falloso o meno, ma sul fatto che ci sia stato un contatto anche piuttosto veemente nessuno dovrebbe aver dubbi. Basterebbe guardare le immagini: Barella viene letteralmente alzato di un metro dall'avversario, fallo o non fallo. Eppure "Barella simula"

Tuttosport non è nuovo a campagne mediatiche anti-Inter. Eppure stupisce il tenore del pezzo scritto da Sandro Sabatini e pubblicato oggi sulle pagine del quotidiano torinese. "Berardi stava fermo, paralizzato dal dolore. Barella si rotolava, premiato dall’arbitro. Berardi in lacrime, agonia sua e del Sassuolo. Barella con gioia, rigore-gol e abbracci fino allo scudetto". Un accostamento di pessimo gusto, che espone l'interista a insulti totalmente gratuiti. Barella ricade pesantemente sulla schiena. Non simula. Non cerca il calcio di rigore.  

"Chiariamo: Barella non è solo", sottolinea Sabatini, ricordando simulatori del passato come Krasic o Dida, fino a quelli del presente. Sabatini cita anche Luvumbo, Cuadrado ("professore del settore"), Holm, Faraoni. Perfino Dybala e Chiesa, anche se qui non è perentorio: "Appartengono alla categoria di quelli che “non fanno niente per evitare il contatto”. Quindi si salva con nome “furbizia”, non simulazione". Il tono, insomma, è molto diverso. E quello che dovrebbe essere un j'accuse generico al mondo dei simulatori - finanche condivisibile - diventa in brevissimo tempo un indice puntato solo su un calciatore, Barella appunto.

Insomma, in un campionato come quello italiano, da anni e anni pieno zeppo di simulatori seriali (restando all'attualità: Dybala, Mota Carvalho, Izzo, Cuadrado, Immobile, Sottil, Theo Hernandez, Paredes, Berardi, Vlahovic e Chiesa, giusto per citare alcuni), ci si sveglia oggi? Proprio quando viene assegnato un rigore all'Inter? Sabatini ci perdonerà, ma la tempistica è quantomai sospetta. La sensazione è che di risolvere i problemi arbitrali non interessi proprio a nessuno. Un po' come per le moviole: qualcuno vi ha parlato del fallo subito da Barella che ha poi originato il gol del Genoa? Ma guarda un po', proprio Barella, fermato da un blocco irregolare di Gudmundsson. Il "simulatore" Barella, che nell'occasione si limita ad allargare le braccia senza stramazzare al suolo coprendosi il volto e lamentando chissà quale colpo ricevuto. Il fallo c'era, non serviva simulare. Ma l'arbitro ha sbagliato e il Genoa ha segnato. Però forse questo Sabatini non lo sa.


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