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Se ci abituiamo alla sconfitta...

di Fabio Costantino

Claudio Ranieri è un gentiluomo. Te ne accorgi quando lo ascolti, o quando ti parla con quello stile british che di certo aveva anche prima della sua esperienza al Chelsea. Non fosse stato (degno) rivale di tante rincorse allo scudetto, molti tifosi dell’Inter lo avrebbero notato anche prima. Inoltre Ranieri è un personaggio positivo. Non un disfattista. Anche dopo la dolorosa sconfitta contro la Juventus (che, lo posso assicurare, anche lui avrebbe voluto fortemente battere per motivi personali) ha guardato oltre, ‘salvando’ i suoi giocatori per l’impegno e ribadendo il concetto di crescita della squadra. Peccato che questo da solo non basti a fare punti in classifica e a evitare brutte figure, o non sia una giustificazione per i giocatori che, pur non essendo al massimo, sono sempre dei campioni e molti di loro hanno l’esperienza necessaria per capire come si agisce in determinate circostanze.

Non voglio pontificare sulla prestazione, che non è stata la peggiore di questa stagione, anzi. Mi spaventa il fatto che la classifica continui a piangere pericolosamente nonostante l’impegno di chi scende in campo, che quantomeno non manca. Urgono rimedi, ma quali? Davvero il mercato di riparazione può invertire il trend e resuscitare questo gruppo che ormai sembra si sia abituato alla sconfitta? È un mio timore, una sensazione che spero non trovi conferma: davvero sembra che oggi l’Inter accolga quasi ‘serenamente’ un k.o. sul rettangolo di gioco (tanto uno in più, uno in meno…), atteggiamento che solo qualche mese fa sembrava impensabile. Ragioniamo da provinciale, ma nel senso negativo: d’altronde la classifica non ci offre alternative.

Perdere contro la Juventus fa doppiamente male, per la rivalità storica con l’avversario e per il fatto di essercela giocata alla pari contro la prima in classifica. Ma se la buona sorte volta le spalle, non resta che la desolazione. Mi rifiuto di accettare un campionato di ridimensionamento, in cui la salvezza è l’obiettivo minimo. Forse la gente non si rende conto totalmente del fatto che, con lo scudetto apparentemente irraggiungibile, il vero dramma sarebbe rimanere fuori dalla Champions League. Un danno di immagine, tecnico e, soprattutto, finanziario. Non credo che Moratti accoglierebbe di buon grado soprattutto l’ultimo punto. Mi piacerebbe avere in testa un’idea vincente per sovvertire il ‘pronostico’, ma non ne ho. E immagino quello che stia passando nella testa di Ranieri, che sente di poter ottenere risultati ma alla fine non raccoglie nulla di quanto seminato.

Il tecnico dice che ci sono ancora 84 punti in palio, ragionamento matematicamente esatto ma fin troppo ottimista: quanto, allo stato attuale dell’arte, ne potrebbe raccogliere questa Inter? Proverò a essere ottimista come sor Claudio e metterò quanto prima alle spalle quest’ultima delusione, anche se in molti (tifosi juventini, ovviamente) continueranno a sbandierarmela in faccia. Fa parte del gioco, io continuerò a rispondere che la Juventus ha conquistato un titolo che l’Inter, nonostante tutto, difficilmente raggiungerà: il campionato di Serie B…


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