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Stop the Rocchi

di Fabio Costantino

Dopo una sconfitta in casa per 0-3 lamentarsi di un arbitraggio sembrerebbe fuori luogo. Ma permettetemi di sovvertire la prassi stavolta. Contro il Napoli per oltre mezz’ora ho visto una bella Inter, propositiva, sempre pericolosa e in grado di mettere in difficoltà il Napoli. Poi, però, qualcosa è accaduto. Il signor Gianluca Rocchi, sezione arbitrale di Firenze, decide di diventare protagonista della sfida e concede al Napoli un rigore inventato, per un fallo commesso fuori area da Joel Obi. Al danno la beffa, perché il nigeriano, già ammonito (per un fallo a centrocampo letteralmente inventato), va a fare la doccia in anticipo lasciando i compagni in dieci. Finita qui? Macché, Julio Cesar para il penalty di Hamsik (e giustizia divina sarebbe compiuta), ma Campagnaro, partito in netto anticipo sulla battuta dello slovacco, deposita in rete il pallone del vantaggio partenopeo, scatenando le ire di Julione che lo aveva notato chiaramente.

Mi chiedo a cosa serva il signor Nicoletti, visto che si è limitato a segnalare offside su offside a Pazzini (giusti, per carità), ma quando avrebbe dovuto aiutare Rocchi a non commettere fesserie si è tirato in disparte. Ovviamente, da quel momento il Napoli ha dilagato, giocando il calcio che più gli si addice, mentre i giocatori di Ranieri (espulso anche lui per legittime e ‘normali’ proteste) accettavano con nervosismo ogni decisione del direttore di gara. Insomma, il signor Rocchi, con una giocata da fuoriclasse, ha consegnato al Napoli i tre punti ben prima delle reti di Maggio e Hamsik. Bravo. Fosse il primo scivolone di questa stagione, lo accetteremmo con filosofia. Ma dopo Palermo e Novara sarebbe stato lecito attendersi un arbitraggio competente. Niente da fare. Tornando a Rocchi, fosse per me farei partire una petizione affinché non diriga più l’Inter o, addirittura, si metta a fare altro nella vita.

Non penso minimamente che sia in malafede, ma i dati parlano chiaro: quando arbitra l’Inter ne combina di ogni, alterando il regolare corso del match. Ricordo un Lazio-Inter (0-3), in cui questo signore ebbe il coraggio di ammonire la seconda volta Ibrahimovic nel primo tempo, per una conclusione a gioco fermo. E poi un Genoa-Inter, quando rifilò a Pelé, alla mezz’ora, il secondo cartellino giallo per un banalissimo intervento a centrocampo. Quindi l'espulsione per un fallo inesistente di Muntari a Catania dopo una ventina di minuti (sullo 0-1, vittoria finale per 2-0). Assurdità. Verrebbe da dire, ha il cartellino giallo/rosso facile. Allora perché, la scorsa stagione, dopo un quarto d’ora di Brescia-Inter (con i nerazzurri in vantaggio), ha risparmiato al bresciano Daprela un sacrosanto secondo giallo? Mistero. Però nel finale l’arbitro toscano non ha perso l’occasione di assegnare un rigore (fuori area, come contro il Napoli) per fallo di Cordoba, ovviamente espulso.

Bastano questi esempi per legittimare il mio astio nei confronti di questo direttore di gara? No? Ecco la a ciliegina: derby di Milano, la stagione della Tripletta: Ronaldinho risparmiato da un giallo, Lucio ammonito per simulazione, Sneijder espulso per aver protestato (giustamente). Nel finale, sul 2-0 per l’Inter, rigore e secondo giallo per Lucio, che si stava solo proteggendo il volto da una conclusione ravvicinata. Serata magica per i nerazzurri, vincenti nel derby nonostante Rocchi. Stavolta la buona volontà non è servita, il Napoli ha stravinto e noi interisti dobbiamo prenderne atto, con la consapevolezza di essere stanchi di trovarci di fronte un direttore di gara del genere. Non è in malafede, è solo inadeguato al suo ruolo (e ha espulso 7 nerazzurri in 15 gare, come si fa?). Noi siamo francamente stanchi di lui. Fermatelo, vi prego.


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Lunedì 16 dicembre