Sussiste una bella differenza tra le prèfiche rossonere e le 'fiches' nerazzurre...
Risulta tutto talmente identico che è come essere tornati indietro al 9° turno della Serie A. Anche se, nel frattempo, si sono giocate 2 giornate di campionato - la 10.ma e l'11.ma - ed il 3° matchday dei gironi di CL. I rossoneri sono infatti reduci da una bruciante sconfitta interna (0-1) subita sempre da una squadra bianconera - 15 giorni fa era la Juve, lo scorso sabato sera l'Udinese - a differenza dei nerazzurri che hanno mandato in archivio un'altra tonica vittoria esterna sul campo dell'Atalanta dopo il precedente e largo successo in trasferta maturato nella Torino granata. Ecco perchè ci si permette di postare un commento solo in apparenza superato dagli eventi. E poi è sempre un giorno fausto quando capita l'occasione di mettere alla berlina le prezzolate "interpreti" delle fisime rossonere, specie se messe in confronto - attraverso un gioco di parole - con le azzardate ma legittime "puntate" in campo europeo dalla parte nerazzurra del Naviglio. Visto il titolo ammiccante, sarà dunque meglio precisarlo subito: non c'è nessuna intenzione di scrivere un post dai contenuti volgari: ci mancherebbe! Per quanto quei 2 sostantivi "studiati" ad arte si possano prestare a fuorviare gli eventuali lettori superficiali...
Ebbene, partendo dai rossoneri, ognuno può appellarsi allo scusario che si merita. Infatti - pur a distanza di 2 settimane - continua davvero a far specie che, per giustificare l'harakiri contro gli stinti di Torino, gli ex battistrada milanisti abbiano speso così tanto tempo e fiato per una contabilità da asilo Mariuccia, piuttosto che per le dinamiche dell'espulsione per fallo da ultimo uomo di Thiaw su Kean. Non foss'altro perché queste ultime avrebbero dovuto, invece, rimandare al passato. Ossia, nell'aia mediatica, avevano prevalso gli starnazzamenti in sorte dei rossoneri per quantificare i falli subiti da Leao ad opera di Gatti prima che a costui fosse sventolato l'unico cartellino giallo del match, anziché farsi strada il flashback di un derby milanese parimenti finito in tragedia (sportiva) per loro, a prescindere dalle proporzioni dell'esito: quel famoso Milan-Inter 0-4 del 29 agosto 2009. Possibile che a nessuno dei dirimpettai - ivi compresi gli appositi pifferai o, per l'appunto, le loro prèfiche "un pianto" al kg - fosse proprio venuto in mente la grave disparità di giudizio arbitrale emersa (pur a distanza di 14 anni) nella valutazione di 2 azioni di ripartenza dallo sviluppo pressoché identico? Con l'allora Gattuso rossonero a cinturare lo sgusciante nerazzurro Eto'o almeno 15-20 metri più avanti - pertanto in piena area di rigore milanista - rispetto al punto in cui Kean ha eluso la marcatura di Thiaw in Milan-Juve, nonché passibile di un cartellino di ben diverso colore: "solo" giallo da Rizzoli, all'epoca, per Rino, addirittura rosso da Mariani per l'odierno difensore milanista? In estrema sintesi: per un fallo da ultimo uomo, solo ammonizione per un fallo in area nel 2009, cartellino rosso invece per un'infrazione commessa una decina di metri fuori dall'area nel 2023... Ed invece pianti a gogò - spontanei ed a pagamento - perchè Gatti avrebbe fatto reiteratamente la "bua" al povero Leao... Al di là di tutto questo, se ne dovrebbe dedurre che per il nostrano gotha arbitrale (si fa per dire!) la massima priorità di 15 giorni fa fosse stata solo di sanare prima possibile lo scempio regolamentare lasciato in eredità dal Genoa-Milan dell'8° turno, stante quel "maldestro" utilizzo delle immagini disponibili da parte dei varisti. Al quale non poteva poi non far seguito l'immancabile narrazione innocentista del designatore Rocchi.
Venendo invece all'approccio nerazzurro verso la 4a giornata del girone di Champions - che poi è identico a quello del turno precedente, dovendo rendere visita agli austriaci del Salisburgo appena ospitati (e battuti) a San Siro - la memoria non può non tener conto degli incroci del passato. Giusto perché, quando si parla di squadre austriache, i nerazzurri hanno spesso puntato legittimamente parecchie "fiches" sulle sfide europee contro certi ex sudditi di Cecco Beppe. E se l'incrocio nella vittoriosa doppia finale di Coppa UEFA 1993-94 avvenne contro gli stessi salisburghesi - all'epoca sponsorizzati dal locale Casinò, da cui il nome della società calcistica - solo un paio di anni dopo si fece replica nel 2° turno della medesima competizione e con gli stessi esiti positivi: 2 vittorie contro l'allora Casinò Graz (ora Grazer AK), di cui quella in trasferta ai rigori.
Tornando all'oggi, sarebbe davvero un peccato sprecare l'opportunità di accedere agli ottavi di Champions con ben 2 turni di anticipo. Verrebbe tutto rinviato al penultimo matchday se non, meglio, al redde rationem dell'ultima giornata a San Siro contro i baschi... In attesa del quale - stante i riflessi del mancato 3-1 nerazzurro contro gli austriaci all'andata - non si può non imprecare alla sfortuna per il primato della classifica provvisoria del girone D. Allorché l'annullamento del 3° gol per un fuorigioco di pochi centimetri di Frattesi privilegia, di fatto, la differenza reti della Real Sociedad (+3) rispetto a quella dei nerazzurri (+2). Quando invece quella rete di Lautaro, se convalidata, avrebbe completamente ribaltato le posizioni in graduatoria perché, a parità di differenza reti, i 5 gol nerazzurri contro i 4 dei baschi avrebbero costituito una discriminante pro Inter.
Per chiudere - tornando all'iniziale confronto fra le piangiatrici a pagamento dei rossoneri e le "corrispettive" puntate nei Casinò austriaci dei nerazzurri - il mero gioco di parole che se n'è ricavato tra 'prèfiche' e 'fiches' esplicita efficacemente l'attuale divario di libidine fra le 2 contendenti milanesi.
Orlando Pan