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Tutti a casa. Anzi no!

di Redazione FcInterNews.it

Altro che la scusa del derby ancora lontano o di dover 'ripiegare' su temi parapallonari! Lo scrivente deve proprio fare ammenda per quanto precisato all'inizio del post precedente. Perchè è come se, nel frattempo, gli fosse saltata una mosca al naso o, peggio, entrato un calabrone proprio nelle mutande (perdonate l'esplicito richiamo all'underwear!). C'era dunque un argomento che - per quanto 'scoperto' solo in itinere ed autonomamente da chi scrive - avrebbe meritato tutti i riflettori: l'inadempienza vaccinale di (SOLO) alcuni dei giocatori dell'Atletico Madrid ai fini della loro convocazione per un'amichevole dell'Albiceleste, ben spesata, da disputarsi in un paese della lontana Africa sudoccidentale: l'Angola. 

Col senno di ciò che si andrà tra poco ad evidenziare, non ci si può non chiedere a cosa servirebbe dedicarsi col massimo zelo nell'istruire una certa profilassi o a farsi tanto scrupolo per rispettare un preciso protocollo (medico) se poi non si trova scritto in nessun bugiardino - ecco, appunto... - che la società nerazzurra debba fare 'giurisprudenza' anche in tema sanitario. Nel senso che, nella fattispecie africana, 'solo' Lautaro Martinez - unitamente agli altri 2 connazionali del Como Nico Paz e Perrone - aveva espletato per tempo l'iter vaccinale contro la febbre gialla, prima di imbarcarsi per la trasferta a Luanda, capitale angolana. 

No, perché degli eventi agonistici capitati ai nerazzurri nell'ultimo anno solare - in cui un determinato risvolto normativo o mediatico ha finito per diventare un precedente - si sarebbe ormai perso il conto: tra audio VAR inizialmente spariti e poi ricomparsi miracolosamente a campionato deciso; tra altri rimasti invece inascoltati perché mai venuti alla luce; tra certi contatti portiere/attaccante declinati con verbi grotteschi - tipo il famoso '"sfioricchiare" - solo per giustificare il penalty contro l'Inter; tra arbitri renitenti alla 'leva' partenopea, dunque abili ed arruolabili come varisti in una gara decisiva di una rivale diretta per lo scudetto; tra rigori decretati dall'assistente con (insaputa) vista laser ed altri invece non assegnati da un sestetto di esperti guerci od orbi del tutto.

E come se tutto ciò non fosse ancora bastato, ecco doversi ora sciroppare pure quest'altra assurda sperequazione tra convocati con l'Albiceleste che - tradotta in numeri - avrà comportato un trasferimento aereo di Lautaro e soci lariani di oltre 12.000 km, A/R, per un totale di poco meno di 30 h di volo complessive: viaggio 'esentato', invece, ad altri giocatori connazionali. Robetta, si direbbe, facendo finta di dimenticare tutti gli aspetti collaterali! Giusto per la precisione, si fa presente che - per comodità di calcolo - i numeri citati sono riferiti al volo Milano-Luanda, mentre, in realtà, la comitiva argentina si sarà imbarcata per l'Africa, di sicuro, dall'aeroporto spagnolo più vicino ad Algorfa (Alicante), località che era stata prescelta per il ritiro dell'Albiceleste.

Ma si torna subito al nocciolo della questione ed a quanto si sarebbe 'scoperto'. Ammesso e non concesso che nella Liga spagnola sia in vigore un unico protocollo vaccinale per le eventuali trasferte extraeuropee dei giocatori, allora non si capisce come il difensore centrale Foith del Villareal e il trequartista Lo Celso del Real Betis - 2 club della stessa Liga in cui gioca anche l'Atletico Madrid... - abbiano fatto a completare regolarmente il ciclo vaccinale prima di imbarcarsi sul volo per l'Africa. Ma si resta ancora di più sconcertati per un aspetto che nessun cosiddetto organo di informazione - causa cialtronaggine, omertà collusiva(?) o chissà cos'altro (impegni pregressi tipo partita a calcetto, sfida di padel, visita all'amante?) - s'è preso la briga di approfondire. Ossia che i convocati nell'Albiceleste che militano nell'Atletico Madrid comprendessero altri 2 giocatori: Nico Gonzales e Almada che, invece, avevano espletato per tempo gli obblighi vaccinali. Ma allora come è stato possibile che i 5 convocati argentini - i 2 precitati più gli altri 3 lasciati a casa (Molina, Julian Alvarez e Giuliano Simeone), pur in forza allo stesso club - abbiano seguito una profilassi vaccinale con tempistiche e/o in strutture sanitarie differenti? 

Poi, ovviamente, sarà solo una mera coincidenza che fra i 3 argentini rimasti a Madrid ci fossero non solo 2 titolari inamovibili, ma proprio 2 pezzi da 90 dell'Atletico come J. Alvarez e Giuliano Simeone, terzogenito del Cholo, il tecnico che allena i madrileni? Non occorre neanche adombrare smaccate furberie (nell'ottica degli imminenti impegni in Liga, ma soprattutto in Champions...) o prefigurare proprio oscure trame: basterebbe anche solo unire i puntini... 

In questo quadro a dir poco fosco non poteva deludere il tenore di gran parte della narrazione giornalistica. Si citano solo un paio di passaggi dello stesso resoconto, entrambi diversamente significativi. Sulla rosea online di martedì 11 si argomentava della questione con un candore ed una soavità a dir poco nauseanti. Eccone un estratto: "(...) si è così CREATA UNA CURIOSA FRATTURA tra chi potrà viaggiare in Africa e chi se ne starà comodamente in Europa". Era forse troppo realistico bollarla proprio per "insulsa sperequazione"? E poi la 'ciliegina': "(...) la Federazione ha spiegato che il terzetto (Alvarez, Molina e G. Simeone, nda) potrà restare a Madrid durante la pausa, SENZA STRESS e SENZA RISCHIO ALCUNO". Dacché non s'è capito - non trattandosi di un virgolettato del comunicato AFA - se quella chiosa (in maiuscolo) del giornalista profumasse più di lamentela pro Inter o, all'incontrario, se odorasse proprio di vergognoso sberleffo al suo (eccessivo?) scrupolo sanitario...

Infine, giusto per agganciarsi al titolo del film che ha 'ispirato' questo post ("Tutti a casa", imperniato sul dopo 8 settembre 1943), davvero "È successa una cosa incredibile". Solo che nella fattispecie contemporanea si è voluto fare riferimento alla sperequazione sanitaria tra argentini diversi ma appartenenti allo stesso club, mentre nel film quell'uscita verbale era del sottotenente Innocenzi, alias Alberto Sordi, ancora ignaro dell'armistizio. Con quest'ultimo infatti a specificare, subito dopo, che "(...) i tedeschi si sono alleati con gli americani!". Un po' come se oggi qualche politicante - ma di quelli più stolti... - si destasse presto una mattina per inondare i social con una fake news delle sue. Tipo: "Gli ucraini si sono alleati coi russi" o, 'peggio', "Gli israeliani si sono alleati coi palestinesi" oppure "Netanyahu ha riconosciuto lo Stato della Palestina". Oddio, stavolta non ci sarebbe di mezzo un armistizio, ma 'solo' una tregua... Per la cui veridicità, però, non sarebbe affatto difficile rintracciare anche una sola testa raziocinante che diffiderebbe convintamente della narrazione 'bufalara' di certa geopolitica. 

Orlando Pan


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