Tutto vero: Conte come Mourinho
Pensavo ieri sera: finalmente l'ha avuta vinta il mio corregionale Conte, ha eguagliato Mou. Ci aveva provato in mille modi prima. Ci aveva provato con l'esultanza scivolando sulle ginocchia, ma era risultato patetico anche perchè l'avversario di turno era il Sassuolo. Ci aveva provato con conferenze stampa infuocate, ma era risultato solo tremendamente antipatico. Ci aveva provato con polemiche inutili, fuori luogo, finanche controproducenti, tipo quella con Capello, ma era risultato ridicolo. Ci aveva provato con locuzioni scopiazzate, addirittura di "rumore dei nemici" aveva parlato, ma era risultato a metà tra il ridicolo ed il frastornato. Ci è riuscito alla fine, senza volerlo, nella maniera più beffarda, vale a dire facendosi eliminare in semifinale di coppa, esattamente come Mou. Certo, Mou è arrivato prima di lui anche in questo ed, inoltre, la semifinale di Coppa dei Campioni, Conte, non sa nemmeno cosa sia. Ma, una volta tanto, sarà bene dargliela qualche soddisfazione. Antonio ha eguagliato Mou, fuori in semifinale entrambi. Diceva qualcuno che "l'imitazione è la forma più alta di ammirazione": ed allora prendiamoli per quello che vengono gli strampalati tentativi del buon Antonio. Prendiamoli per buoni, come alta forma di adulazione. In fondo, ci piace pensare che il Triplete possa rimanere ancora, e chissà per quanti anni, la loro ossessione, il loro inarrivabile chiodo fisso. E per noi, un sogno, il nostro indimenticabile chiodo fisso. Il bello, tra l'altro, deve ancora venire. Verrà esattamente lunedì sera, quando dopo che avranno vinto contro un'Atalanta che avrà camminato in campo come da copione, avranno pure il coraggio di festeggiare per l'ennesimo scudettino. È proprio vero che non c'è mai fine al peggio. Pure lunedì sera, il buon Antonio eguaglierà ed anzi supererà di nuovo Mou, nel numero degli scudetti vinti di fila. Sai che festeggiamenti, sai che tripudio. Cosa volete che sia l'eliminazione ai gironi della Champions ed il raggiungimento dello storico traguardo della semifinale di Europa League al cospetto di ben tre scudettini di fila? Pensavo ieri sera: finalmente l'ha avuta vinta il mio corregionale Tonino Conte. Pensavo a come avrebbe potuto farsi chiamare per gareggiare con Mou: l'unica sarebbe "Cou". Ma vi rendete conto? In qualche maniera, pure così, sarebbe per lui la solita incancellabile ossessione nerazzura. Che ridere.
Giancarlo De Cata