Tuttosport: quell'apostrofo bianconero tra le parole 'aria' e 'pesce'...
Alla vigilia del debutto dell'Inter nella nuova Champions League, un brogliaccio nostrano ha confermato una sua stranota "mission" . E pensare che al pari della maggior parte dei quotidiani nazionali - se non ricevesse un finanziamento pubblico - sarebbe sparito dalle edicole forse da un bel pezzo. Una mission talmente "incistata" nella propria linea editoriale da non risultare giudizievole (parola grossa!) nemmeno in prossimità dei crinali alpini... Nel senso che da quelle parti non ci si fa scrupolo di apparire intellettualmente onesti neanche con le squadre nostrane da esibire oltralpe... La deriva intrapresa da quell'agglomerato cartaceo sarebbe di essersi ridotto ad un "apostrofo bianconero tra le parole 'aria' e 'pesce'..." Con inevitabili ed accese "rimostranze" di tutta quella mercanzia ittica (crostacei, molluschi, ecc.) esposta preferibilmente viva nei mercatini rionali, ma refrattaria a certi involucri... Si allude scherzando di brutto, ma ci sarebbe proprio da piangere per il livello a cui è progressivamente scaduta l'informazione (sportiva) cartacea. Si dà comunque il caso che nel riquadro dedicato all'Inter, Tuttosport di ieri (mercoledì 18 settembre) argomentasse con malcelata strafottenza sugli encomi virgolettati che Pep Guardiola aveva indirizzato ai nerazzurri di Simone Inzaghi. Fino a lasciarsi andare, già nel sommario, ad un commento apparso meramente cronistico, ma, di fatto, velatamente provocatorio se non proprio jettatorio: "(...) È il metodo Guardiola: adulare i rivali e POI BATTERLI". Lo stupore è stato tale che ci si è domandati subito come abbiano fatto quei titolisti a non essere stati tentati di associarvi pure un emoji con la faccina sghignazzante... Per poi dedurre che quell'astenersi avrà magari configurato l'ultima frontiera del sabaudo senso del pudore.
Fatto sta che dopo il sontuoso pareggio ottenuto dai nerazzurri a Manchester - che profuma quasi come una vittoria - ci si sarebbe aspettati non dico una prima pagina odierna (19/9) "onestamente riparatoria", ma quanto meno un'apertura che riportasse gli esiti delle gare di Champions delle italiane. Ed invece, in sfregio ad ogni dovere giornalistico al minimo sindacale - quello di dare notizie - se ne sono usciti con una prima pagina integralmente listata a necrologio di Salvatore Schillaci. Intendiamoci: non si vuole assolutamente mancare di rispetto alla buonanima di Totò o infierire sul dolore dei suoi cari. Ci mancherebbe! Ma pur nella consapevolezza di entrare in un terreno minato, risulta impossibile non dubitare delle spudorate scelte editoriali di Tuttosport impaginato a lutto. Allorché tutto farebbe presupporre che a quella Redazione non sarebbe parso vero che la scomparsa di Schillaci venisse a coincidere con altri eventi sportivi degni di essere riportati nell'apertura, ma finiti invece oscurati perché ritenuti probabile "fonte di imbarazzo". No, perché le celebrazioni sono notoriamente un servizio appaltato in esclusiva per altri colori... Per essere ancora più crudo, par quasi che quei redattori abbiano voluto salire in corsa - come si suol dire - su un certo carro. Solo che stavolta (mi si passi la macabra allegoria) non sarebbe quello del vincitore, bensì proprio quello delle onoranze funebri... Succede allora che quando si decide di riempire la prima pagina con un titolo ("Un italiano vero") intriso di mera retorica a facile presa nazionalpopolare (e passi!), la si infarcisce di stucchevoli etichette (Schillaci: "cuore Juve", "DNA bianconero", ecc.) e soprattutto si intasa lo spazio residuo con ben 4 - dico 4 - differenti editoriali vergati a mo' di epitaffi, lo sconcerto (eufemismo!) non può che montare spontaneo. Le (altre) notizie, queste sconosciute! Se poi ci si avventura a leggere il fondo (ecco, appunto...) di Guido Vaciago, le perplessità addirittura traboccano. Infatti, nel giro di poche righe, il direttore è riuscito a scrivere, rimanendo serio, almeno 2 "castronerie". La prima appare, in realtà, come una fastidiosa smanceria: "Ma quella è stata l'estate di Totò Schillaci, Italia 90 il "suo" Mondiale e la dolcezza di quei ricordi È LA NOSTRA QUINTA STELLA". Certo, come no: evidentemente a Vaciago non basta contribuire a spargere la menzogna dei 38 scudetti bianconeri ("vinti sul campo"). Causa overdose di melassa commemorativa, ora vorrebbe pure (tentare di) riscrivere l'albo d'oro della FIGC col numero dei mondiali vinti... Ecco, invece, il secondo autogol: "Schillaci, infatti, è stato più di un calciatore. Anzi, come calciatore, IN FONDO, HA FATTO UN'APPARIZIONE FUGACE SUL GRANDE PALCOSCENICO". Ecco, già scrivendo questo - nella speranza che da lassù il buon Totò non se ne risenta - basterebbe ad evincere che quella stessa redazione abbia confutato la congruità dell'apertura odierna con la dedica di un'intera prima pagina ad un "emerito sconosciuto". Ma sappiamo tutti, caro Totò, che cosi non è!
Resterebbe giusto da stendere un velo pietoso anche sulle pagelle di Tuttosport con ben 4 insufficienti nerazzurri (e non 2 come è stato erroneamente riportato: 5,5 a Darmian, Mkhitaryan, Thuram e Lautaro) ed il vergognoso 6,5 assegnato a Barella: ossia con 1 tacca in meno rispetto alle più oneste ed identiche valutazioni di CdS e GdS (7,5). Ma fa parte del pacchetto all inclusive...
Sempre nell'ottica delle "attenzioni" ai nerazzurri, non meno biasemevoli le scelte de Il Corriere dello Sport, ancora sotto l'effetto etilico dell'ubriacatura bianconera con aperture dedicate alla Juve a giorni alterni... È infatti servito l'inaspettato esonero giallorosso di Daniele De Rossi per ricordare al direttore Zazzaroni la "vocazione" capitolina del suo giornale fino a spronarlo con un'apertura ad hoc sulla Roma. Il quotidiano sportivo riserva poi il giusto spazio alla scomparsa di Totò Schillaci, ma relega il risultato dei nerazzurri in Champions al minimo sindacale di un box compresso tra incudine e martello: DDR e MAK. Che sembrano 2 sigle pubblicitarie, ma solo la seconda lo è davvero perché il primo acronimo è chiaramente riconducibile alle generalità di una delle 2 "disgrazie" di giornata.
Dal desolante panorama mediatico cartaceo finora esposto se ne dedurrebbe che se quelli di Oaktree dovessero mai decidere di investire nel ramo editoriale, sarebbe cosa buona e giusta. Per quanto, visto anche il modus operandi delle precedenti proprietà nerazzurre, le speranze di tifosi ed appassionati si confermerebbero ormai ridotte al lumicino.
Orlando Pan