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Un, due, tre stella! Il gioco ammiccante di Lautaro fattosi record

di Redazione FcInterNews.it

Subito 3 ottime notizie da Riyadh. La 1a: i nerazzurri - nonostante ciò che riportava la Gazzetta di sabato (ma ne scriverò più avanti) - portano a casa la loro ottava Supercoppa Italiana, la terza consecutiva - eguagliando così i rossoneri dei primi anni '90 - ed issano pure Simone Inzaghi sul gradino più alto del podio copetero degli allenatori: 5 trofei vinti, spodestando 2 "abusivi" come Capello e Lippi, fermi a 4. La 2a: Calhanoglu e Barella ci saranno contro la Juve, visto che il giocatore sardo ha 'pensato bene' che domenica sera fosse il giorno giusto per solidarizzare col collega turco, già idealmente sulle tribune del Franchi di Firenze. Con 'sommo gaudio' di Asllani e Frattesi: un po' meno da parte di Inzaghi. La 3a: molto apprezzata a fine gara la tagliente ironia del presidente partenopeo AdL - forse, da lassù, financo il buon Peppino Prisco avrà gongolato - che, stoicamente, ha rispedito al mittente i reiterati tentativi del giornalista Mediaset di buttarla in caciara provocandolo sull'arbitraggio con domande tendenziose. Punteggio finale: AdL batte tal Carlo Landoni 3-0. Mica pizza e fichi!

Sono comunque così tanti gli spunti offerti dai riconfermati Supercampioni italiani con l'arabesco - che fa sempre rima col titolo dell'editoriale odierno del Vs. Alessandro Cavasinni, che li ha invece associati all'asterisco... - da doverli dividere per forza in capitoli.

A) 1,2,3, STELLA! IL GIOCO AMMICCANTE DI LAUTARO FATTOSI RECORD.
"Un, due, tre, stella!" sarebbe un gioco da bambini tradizionale. Almeno così recita Wikipedia. Ma trovatelo Voi un volontario che abbia ora il coraggio - se non l'avventatezza - di andare a farlo presente a Lautaro Martinez. Come minimo el Toro gli riderebbe in faccia o, se proprio avesse la Thula storta, potrebbe pure reagire male e scappargli un calcio nel sedere ben assestato al latore di cotanto puerile accostamento. Quella stringa - letta tutta d'un fiato - non rappresenta nemmeno la sequenza di un emulo di Fibonacci pur avendo el Toro, in comune col famoso matematico pisano, l'iniziale del nome di battesimo: ove la 'L' sta infatti per Lautaro mica per Leonardo... Qui, di 'scientifico', c'è solo il fatto che il capitano abbia preso a cornate il record di 123 gol segnati da Bobo Vieri in maglia nerazzurra. Con la sottile differenza che l'argentino - a dispetto dell''austrastraliano', che l'ha comunque onorata - almeno qualche trofeo importante è già riuscito a conferirlo nella bacheca interista. Senza, però, aver finito il lavoro... Mica come Bobone, il cui palmares nerazzurro si riduce ad 1 Coppa Italia vinta da non protagonista (edizione 2004-05). In ogni caso, prestissimo Lautaro farà fare la stessa fine anche ad un suo connazionale dal fresco passato nerazzurro, giusto quell'Icardi fermatosi a 124 marcature. Appena 1 in più: magari potrebbe succedere già a Firenze se non contro quelli di Torino. E tutto per una giusta causa a forma di astro...

B) AMARCORD ALLA RAPUANO
Come si fa, dopo una finale di Supercoppa del genere, a resistere alla tentazione di associare l'arbitro riminese Rapuano alla famosa pellicola 'nostalgica' del suo conterraneo Federico Fellini? Non si può. Ed allora non dovrebbe servire un apposito convegno internazionale fra i massimi esperti di ornitologia per aggiornare l'utenza interista circa un preciso riscontro. Ossia che dalla particolare 'voliera' nerazzurra dovranno essere banditi - da oggi in poi - solo i voli pindarici. Tipo le trasvolate sulle rotte asiatiche verso l'Estremo Oriente. Molto meglio - al di là dei contratti in essere - privilegiare quelle altre su una penisola desertica del Medio Oriente, visto già il precedente favorevole del gennaio 2023 riconducibile a quel derby Milan-Inter 0-3 disputatosi proprio a Riyadh. Voli resi peraltro pindarici da quel qualcuno che si permise di volare (2 volte) sul nido del cuculo nerazzurro... Roba da matti! Successe - e non esiste interista doc che ne abbia rimosso il ricordo - con quelle 2 appropriazioni indebite di Supercoppe perpetrate nello stesso "Nido di uccello" di Pechino, prima ad opera della Lazio nella finale del 2009 e poi dal Milan nell'edizione del 2011. Chi potrà mai aver dimenticato l'andamento a dir poco stregato della 1a delle 2 finali citate, con l'Inter che, di fronte ai biancocelesti, si ritrovò incredibilmente sotto 0-2 dopo una partita stradominata e con millemila occasioni da gol sciupate o sventate dal portiere avversario e che un gol di Eto'o allo scadere sembrava poter riaprire? Partita per la quale lo stesso ex capitano biancoceleste Mauri ha onestamente ammesso in una recente intervista: "Fu un’emozione particolare, ma ci massacrarono per 90 minuti tenendoci nella nostra area di rigore. Poi vincemmo 2-1". Allo stesso modo, nel libro dei rimpianti non può non essere annoverato anche l'identico esito avverso della finale di Supercoppa disputata solo 2 anni più tardi, nel 2011. Quella col provvisorio vantaggio nerazzurro alla fine del 1° tempo nel derby contro il Milan, allorquando Snejder uccellò Abbiati - tanto per restare in ambito ornitologico - con una punizione delle sue. Ma la finale venne alterata dall'insufficiente direzione della terna arbitrale - all'epoca non c'era ancora la VAR - che non ravvisò un fallo dei rossoneri all'inizio dell'azione che portò al pareggio di Ibra. Per non dire poi dell'arbitro Rizzoli che, appena qualche minuto prima del vantaggio nerazzurro, aveva risparmiato a Gattuso il 2° cartellino giallo, nonostante 2 brutti falli commessi, a stretto giro, su Alvarez ed Eto'o. Non pago, il fischietto bolognese negò pure, al 94°, il gol del 2-2 allo stesso camerunese per un presunto fuorigioco. Giusto per completare il quadro ambientale avverso ai nerazzurri - pur giocandosi in Cina - gioverà ricordare che quella era l'estate dei veleni contro l'Inter, stante il maldestro tentativo di tirarla dentro Calciopoli per via della "scoperta" delle cosiddette "intercettazioni-bis". Col clima giustizialista che veniva fatto respirare all'epoca, mica sarebbe stata cosa buona e giusta garantire all'Inter un equo arbitraggio in una finale di Supercoppa... In ogni caso, quel vantaggio iniziale pare che ancora oggi sia l'unico pretesto che riesca a far dire a Gasperini qualcosa di lodevole che NON sia riferito al nerazzurro bergamasco. Del tipo: "Ho vinto MEZZA Supercoppa Italiana con l'Inter". Son (sempre parziali) soddisfazioni i trofei conquistati al termine delle 1e frazioni di una finale!

Tornando all'oggi, voglio arrivare a scommettere che fra gli appassionati nerazzurri non siano mancati coloro che - essendo 'esperti' anche di geopolitica internazionale - abbiano magari 'tifato' fino all'ultimo circa un eventuale rinvio della final four della Supercoppa Italiana. Giusto a seguito di un'ulteriore escalation militare delle ritorsioni anglo-statunitensi contro gli attacchi portati dai ribelli houthi yemeniti alle navi commerciali in transito sul Mar Rosso. Ma chissà se alla Lega calcio nostrana avrebbero avuto cognizione della geografia di quella zona "calda" del pianeta, con la capitale yemenita San'a' che dista nemmeno 2 ore di volo dall'omologa saudita Riyadh, location della finale. Per non parlare poi dei potenziali rischi connessi alle rotte aeree di trasferimento dall'Italia. Lo si confessi: sarebbe stato un mero spasso immaginare il ripristino semi-immediato del 21° turno di campionato che avrebbe mandato in frantumi certi sogni di "SORPASSO PROSPETTICO con l’ASTERISCO" evocati da qualcuno. Tipo da quei "repubblichini" - nel senso di ex scalfariani, ovviamente - che, tranne Paolo Condò e Franco Vanni, avrebbero dovuto dispensare le loro carinerie su superfici anatomiche meno indicibili ai nuovi padroni piemontesi... Si chiede scusa per la volontaria simbologia goliardica. Insomma, come recitava il cinese saggio del fumetto di Nick Carter: "Tutto è bene ciò che finisce bene". E ciò che "Il nido d'uccello" di Pechino aveva tolto ai nerazzurri, ora l'Araba fenice ha restituito... Come dite, che fine ha fatto Rapuano? Sopraffatto dal calcio bulimico di oggi, nonostante le recriminazioni arbitrali messe in bocca ad AdL... Ecco, magari se un domani dovesse nascere un nuovo Fellini, gli si potrebbe forse dedicare un episodio ad hoc della pellicola d'esordio del nuovo cineasta.

C) LA LEGA DI CASINI O DEI CASINI?
È già il 4° anno consecutivo (il 5° negli ultimi 6) che la finale di Supercoppa Italiana viene disputata in una data successiva a quella dell'edizione a cui si riferisce. Tanto per aumentare la confusione cronologica a calciofili e professionisti del settore... Come, appunto, quest'ultima giocata nel 2024, ma inerente ai vincitori e vinti - da cui la final four, novella formula copiata agli spagnoli - della stagione 2022-23. Un po' come andare al supermercato e comprare del latte denominato, chessó, 'reggiano' per poi scoprire che, in realtà, è di origine UE o, similmente, acquistare delle arance col marchio Valencia ma accertandone la provenienza dal Sudafrica... Il tecnico laziale Sarri, nell'immediata vigilia della Supercoppa, era stato ancora più tranchant con le sue critiche, argomentandone con alcune perle di saggezza estremamente condivisibili: "Prendiamo tutto quello che si può prendere in maniera miope. Andiamo a elemosinare soldi in giro per il mondo" Ed ancora: "Con tutti i problemi che ci sono nei calendari, si fa una Supercoppa a quattro. Se il calcio moderno è in questo tipo di evoluzione, sono contento di essere vecchio". Chapeau! Strano solo che il tecnico laziale non abbia tirato in ballo, fra le varie criticità, anche la 'leggera' escursione termica fra le 2 penisole: quella italiana e quella araba con almeno 20 gradi di differenza. E l'uscita 'antologica' del presidente De Laurentiis non la si vuole citare? Eccola: "La Lega purtroppo in Italia non funziona: sono cambiati i regolamenti anche delle ammonizioni, che finiscono anche per condizionare il campionato. Pensate quante storture. La Lega è nemica delle aziende stesse". Qualcosa mi dice che al presidente Casini, nonché all'Ad De Siervo, stiano ancora fischiando le orecchie.

D) STATISTICHE, CHE PASSIONE!
Appare quasi un "falso storico" che sia una squadra che si chiama Juventus - anziché, per definizione, quella nerazzurra (INTERNAZIONALE) - a detenere un invidiabile primato. Ossia che i bianconeri siano "(...) l'unico club ad avere vinto la Supercoppa in qualsiasi continente si sia disputata" (cit.). Italia, dunque Europa a parte, anche in Asia, Africa e Nordamerica. Ora quindi che i nerazzurri hanno '(ri)spuntato' i primi 2 continenti, ci si dovrebbe augurare di poter spezzare le reni ai competitor anche in territori africani ed americani. Solo che allora, scherzando ma non troppo, bisognerebbe fare i conti con la datata perdita dell'impero coloniale: roba che ormai frullerebbe in testa solo a certi inguaribili 'nostalgici'... Per giunta, il dittatore/sponsor Gheddafi l'hanno fatto fuori già da tempo e poi l'America non sarebbe più 'sto gran ambìto eldorado: ne sanno qualcosa certe statue di Cristoforo Colombo... Questi ultimi, tuttalpiù, torneranno ad essere territori invidiati 'solo' nel 2025, visto che vi si potrà competere nella nuova, fantasmagorica e danarosa edizione a 32 squadre del nuovo Mondiale per Club. Ma ci sarà tempo. Intanto, ci si proverà a 'consolare' con statistiche meno mirabolanti e più 'nazionalistiche'. Tipo quella che sancisce come quella nerazzurra sia la squadra che ha la migliore percentuale di successi, grazie a 8 vittorie e 4 sconfitte su 12 finali disputate. La percentuale del 67% (con 2 atti conclusivi vinti su 3) non fa proprio schifo, anche se si tratta solo della Supercoppa. E pensare che in un boxino apparso sulla Gazzetta di sabato - dedicato proprio ad alcune statistiche sulla Supercoppa Italiana - quel giornale si era proprio superato in una profusione di castronerie. Già il titolo era promettente: "13 finali conquistate. Superato il Milan" (Sì, vabbé!). Poi l'articoletto era partito subito baldanzoso con un: "Lunedì contro il Napoli l'Inter potrebbe vincere la nona Supercoppa Italiana" (e vai col 1° errore!). Ancora: "(...) qualunque sia il risultato della sfida contro il Napoli, ne avranno disputate 13 (e vai col 2°!), scavalcando (e vai col 3°!) il Milan che è fermo a 12 finali disputate".

Per dovere di rettifica:

1) Avendo l'Inter battuto il Napoli, metterà ora in bacheca l'ottava Supercoppa Italiana, NON la nona: 1 in più del Milan (7) e 1 in meno della Juve (9);

2) Per i nerazzurri è stata la finale di Supercoppa nr. 12, NON la 13.ma;

3) Non è vero che i nerazzurri hanno già scavalcato il Milan, ma solo perché - stante la rettifica di cui al punto 2) - le finali raggiunte dai rossoneri erano proprio 12.

P.S.: del post ficcante ed esaustivo del Sig. Ernesto pubblicato oggi sarebbe da fare un ciclostile. Chapeau all'autore e a Voi della Redazione per averlo selezionato.

Orlando Pan


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