Un regolamento abominevole
Essenzialmente abominevole. Questo il termine più adatto a descrivere l'assurdo regolamento che la Uefa propone per la partecipazione alle proprie competizioni - ovvero Europa League o Champions League - per un giocatore prima presente nella rosa di una società e successivamente alle dipendenze di un'altra per via del calciomercato. La questione è essenzialmente semplice e la applichiamo all'episodio nel quale è incappata l'Inter con Diego Forlán: secondo l'articolo 18.7 del regolamento Uefa, un giocatore che è stato schierato nel primo, secondo o terzo turno preliminare di Europa League o Champions non può giocare con il club a cui approda successivamente nell'altra competizione europea, a meno che il suo club non sia stato eliminato in quel turno preliminare stesso. Se invece ha passato il turno per poi passare al preliminare successivo - come accaduto all'Atlético con Forlán -, anche se non viene utilizzato in questo stesso turno, se nei turni precedenti è comunque sceso in campo risulta non utilizzabile per la società nella quale è arrivato in seconda battuta.
In poche parole, incredibile. Il paradosso a questo punto è che si accetti di tenere aperto il calciomercato con le competizioni in corso, perché si va incontro a un problema essenziale, ovvero quello della vera e propria strumentalizzazione dei giocatori. Nel caso di Forlán, quando non era certa la sua partenza era stato utilizzato nel terzo turno, poi era stato tenuto fuori contro il Vitoria Guimaraes nell'ultimo turno preliminare proprio perché l'Inter era ormai il suo prossimo club già pronto ad accoglierlo. E' allora impensabile che un giocatore possa essere escluso prima e se poi tutto salta ha perso l'opportunità di giocare nelle prestigiose competizione europee, così come è allucinante che una società che acquista un giocatore può averlo a disposizione solo da gennaio perché ha giocato nel turno preliminare di un'altra competizione. Non sarebbe più logico in questo caso impedire all'Inter di utilizzare Forlán solo se arrivasse terza nel girone approdando così in Europa League, la stessa competizione dove era stato utilizzato nel turno preliminare con l'Atlético?
Risulta davvero poco comprensibile - così come tante altre decisioni e leggi della Uefa, vedi l'Udinese che si è ritrovata il Celtic nel girone invece del tutt'altro che temibile Sion... - questa regola. Indipendentemente dall'errore umano dell'Inter, è opportuno che si discuta questa assurda legge nelle sedi opportune, almeno nei suoi particolari più inconcepibili. Altrimenti, si chiuda il mercato quando partono le competizioni europee, perché così si fa un danno alle società e ai giocatori, strumentalizzando questi ultimi e complicando i piani dei club, già frenati dall'economia attuale. Insomma, un pasticcio incredibile. Platini, quando ci sei davvero (e non solo a parole...), facci un fischio!