Una risposta che vogliamo ascoltare
“Garantire il rispetto delle persone”. Nobile proposito, enunciato nella nota con cui l'Inter ha deciso oggi di chiudere i cancelli di Appiano Gentile ai giornalisti. Tutti, senza eccezione. Motivo scatenante: una lettera pubblicata dal Corriere dello Sport con un linguaggio ritenuto offensivo, avallato dalla risposta del giornalista.
Il comunicato è arrivato tre minuti dopo l'orario di ingresso, previsto un quarto d'ora prima dell'inizio della conferenza, con i giornalisti già davanti ai cancelli. Chi aveva il compito di esserci per la propria testata, lo ha saputo una volta sul posto.
I sentimenti in redazione sono contrastanti, ma su determinati punti c'è una forte convergenza: corretta l'idea di pretendere rispetto reciproco e di prendere una decisione, sbagliato (qualsiasi essa sia) comunicarla con quelle tempistiche.
La punizione non colpisce il destinatario della rabbia, ma semplicemente chi fa lo stesso lavoro, ritenuto come parte della stessa idea, della stessa classe. Nel caso di FcInternews, una redazione che ha sollevato ieri sui social la problematica legata ai toni e ai contenuti dell'articolo stesso attraverso il collega che si è occupato della rassegna. Se quel ritaglio di giornale ha avuto risalto è anche grazie a chi oggi non ha potuto svolgere la professione, dato che fino alle 13.48 nessuna posizione era stata presa dall'Inter.
Nei discorsi pre-conferenza in redazione si era anche deciso di chiedere ad Antonio Conte nell'incontro odierno se, dopo l'appello lanciato ad inizio stagione riguardo al peggioramento dei toni in Italia, avesse notato effetti positivi in tal senso oppure no. Sarebbe stato interessante poter ascoltare la risposta, oltre che leggere la posizione espressa nella nota, perché il carisma del personaggio e le sue parole hanno un potere nettamente superiore a quello di un comunicato che è evidente espressione della società, ma non ha nome, non ha mimica. Non offre a pieno il senso della forte e legittima arrabbiatura da parte di Conte che filtra oggi dalla società e che magari ascolteremo domani dalla viva voce del tecnico. Speranzosi di poterlo fare perché la parola può e deve essere più forte del silenzio, ancor più quando si ritiene di essere nella ragione.
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