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Verona-Inter, che film! Una pellicola 'in autogestione' senza i 2 registi Duda e Calha...

di Redazione FcInterNews.it

Poveri scaligeri. Ci mancava solo la designazione dell'arbitro Colombo per indurli ad abbandonarsi a chissà quali voli pindarici. Non bastassero quelli tattici scriteriati messi in atto dal loro tecnico Zanetti con uno schieramento iniziale a specchio di quello nerazzurro anziché l'abituale 4-2-3-1 e con la linea difensiva troppo alta, dunque incline al suicidio. Eppoi, se una rondine non fa primavera, l'estate di San Martino è arrivata a stagione più che inoltrata. Ci si riferisce alla boccata d'ossigeno che si prospetterebbe a livello societario stante i rumors dell'interesse di un fondo americano per la proprietà del presidente Setti. Fatto sta che al Bentegodi ne è venuto fuori un film spettacolare pur senza i 2 registi titolari, uno per parte: Duda fra i veronesi e Cahlanoglu nell'Inter. Dunque gara 'in autogestione, ma ne ha tratto giovamento solo l'Inter... Peccato però che il pokerissimo nerazzurro sia stato prodotto in uno stadio tutt'altro che pieno come un uovo, ma con un Colombo - nel senso dell'arbitro - che avrebbe dovuto in qualche modo 'farne le veci'. Nel senso che il fischietto lombardo - 'tradendo' le attese scaligere - non ha portato al Bentegodi nessun uovo 'in dote'... Forse costui, nell'imminenza della partita, deve essersi improvvidamente cimentato con La Settimana Enigmistica, magari proprio in un gioco di 'sottrazioni': dal termine Colombo sarebbe uscito Como - sua città natìa - con uno 'scarto' di 3 consonanti, giusto un 'lob', un pallonetto, un cucchiaio che fa restare sempre in tema, visto che si è rivelato direttamente riconducibile alla tecnica del gol di Correa. E così, scherzando ma non troppo, 'l'uovo di Colombo' deve essere stato dimenticato in riva al Lario... Un uovo sotto forma di vittoria casalinga contro i nerazzurri che all'Hellas manca addirittura da oltre un trentennio. E se, in aggiunta, si 'scopre' pure che il fischietto comasco - del tutto inopinatamente - non incrociava gli scaligeri da oltre 2 anni e mezzo, ne avrebbero di cose da spiegare il designatore Rocchi ed il suo compare predecessore Rizzoli... Negli unici 2 precedenti risalenti alla lontana stagione 2021-22, Colombo non aveva 'portato male' ai gialloblù di Verona: un rotondo 4-0 casalingo contro l'Udinese ed un robusto pareggio per 3-3 in casa della Lazio per confermarsi - dopo l'ultima giornata - nella parte destra della classifica di allora. Dunque, dove ricorrevano all'epoca i prodromi della ricusazione da parte veronese se non della preclusione arbitrale ad opera della CAN? Misteri della scienza e della tecnica al tempo della VAR... A proposito della quale toccherà proprio consultare il novello paladino della tutela dei diritti altrui, nonché insaputo promoter contemporaneo (ma a singhiozzo...) di quell'aggeggio tecnologico: Antonio da Lecce.

Nel frattempo che il tecnico partenopeo - in un rigurgito di onestà intellettuale - ammetta la disparità di trattamento sanzionatorio tra i 2 inflessibili cartellini gialli propinati a Pobega (che hanno agevolato i biancocelesti in Lazio-Bologna) e l'immunità disciplinare garantita invece al 'suo' Lukaku in Napoli-Roma - bisogna chiudere in bellezza venendo finalmente alle cose di casa nerazzurra. È più che sufficiente celebrare 'solo' Simone Inzaghi che - giusto per distinguersi ancora di più dal collega leccese col toupet - alla vigilia di Verona-Inter si era messo in testa un'idea meravigliosa: rispolverare Joaquin Correa dal semidimenticatoio nerazzurro. E, col senno di poi, cosa si vorrebbe (provare a) rimproverare lo stesso al Demone di Piacenza? Forse la quisquilia della mancata sostituzione di Mkhitaryan per riporlo nella teca (conservativa) nerazzurra? Suvvia, siamo seri! Ha avuto ragione lui ancora una volta se il Tucumano è riuscito, nell'ordine: a prendere una traversa per pareggiare il conto con Tengstedt; a segnare la fondamentale rete di apertura del pokerissimo interista - dopo un suo stesso mirabile 'velo' - servita a tacitare quasi subito i bollenti spiriti iniziali degli scaligeri; a fare un assist al bacio a Thuram per la rete dello 0-2 e a Bisseck per quella dello 0-5; a prendere infine un incrocio clamoroso nel tempo di recupero con un piattone che - se la palla fosse entrata - avrebbe generato libidini diffuse nell'intero arco costituzionale del popolo nerazzurro, con scappellamenti sia a dx che a sx, ma senza scomodare quel 'centrino' di Antani... Come dire che il Demone sarebbe riuscito a tramutare una 'Supercazzola' (non se ne adonti il buon Joaquin) quasi in un supereroe.

Beh, se poi Simone da Piacenza nei primi commenti di sabato a DAZN è pure riuscito a dire - rimanendo serio - che "(...) ora affronteremo due tedesche che stanno facendo grandissime cose. Il Lipsia è secondo in Germania e sta giocando un ottimo calcio (...)" gli si vorrebbe forse dare del mentitore seriale per queste 'bugie costruttive'?

Il Lipsia ha perso tutte e 4 le gare della nuova Champions - come solo altre 4 squadre - incassando ben 9 gol e per di più, proprio sabato, è riuscito a perdere 4-3 la gara di Bundesliga contro l'Hoffenheim in cui si era trovato per 3 volte in vantaggio.

Con quell'uscita dialettica, al massimo ora Simone si meriterebbe un buffetto sulla guancia ed un domani, sperabilmente, un altro scudetto sul petto...

P.S.: una rispostina - stavo per scrivere suppostina... - se la meriterebbero anche quelli di TS. Nell'efficace sintesi di una loro notizia proposta dalla Vs. Redazione in una news di venerdì 22, si argomentava che "i nerazzurri, senza il turco, hanno vinto una sola volta su tre quest'anno, pareggiando le altre due". A rigor di tabellino, non farebbe una grinza in Serie A. Peccato che certi soloni piemontesi si siano dimenticati di controllare anche in Champions ove, a Berna, la vittoria era arrivata proprio senza Hakan. Per non dire poi degli altri 2 successi nerazzurri ottenuti con Calha uscito al 12° per infortunio in Roma-Inter 0-1 e subentrato solo al 70.mo di Inter-Venezia 1-0. Con il risultato parziale ancorato, rispettivamente, sullo 0-0 nella trasferta capitolina e da poco fissato sul vantaggio nerazzurro nella gara casalinga. Dunque una disamina giornalisticamente più veritiera - perché 'piegata' alle dinamiche temporali dell'infortunio e del rientro del turco - reciterebbe ben 4 vittorie stagionali nerazzurre e 2 pareggi, diventate ora 5 dopo Verona. Com'era allora quella di Tuttosport sulla deleteria insostituibilità di Cahlanoglu? Magari per certi loro redattori lanciare, in alternativa, delle ALLERTE METEO (anziché quelle sul turco...) potrebbe forse sortire degli effetti più credibili. Tanto - una più o una meno (di allerte fasulle) - non se ne accorgerebbe proprio nessuno...

P.P.S.: giusto per toccarla piano ed alla luce del calendario che attende tutte e 4 le squadre che precedono i nerazzurri nella classifica Champions, l'Inter (ora 5a) potrebbe - salvo cataclismi - trovarsi appaiata al comando col Liverpool dopo l'imminente 5a giornata. Non foss'altro perché i Reds dovranno affrontare in casa il Real Madrid, così come lo Sporting Lisbona (attualmente 2°) se la vedrà con l'Arsenal, il Monaco (3°) contro il Benfica mentre il Brest (4°) dovrà far visita al Barcellona. Occorre aggiungere altro sulle diverse insidie delle rivali europee dei nerazzurri?

Orlando Pan


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