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Voto Antonio, ma non brucio Pippo

di Fabio Costantino

Benvenuto, Fantantonio. Il matrimonio tra Cassano e l'Inter alla fine si è svolto, seppur in ritardo. Il tifoso nerazzurro da Bari Vecchia, dopo aver iscritto il suo nome nella storia del calcio italiano, battezzandosi proprio contro l'Inter di Lippi, chiude un cerchio iniziato 13 anni fa. Un ulteriore innesto qualitativo per la squadra di Stramaccioni, che perde la presenza in area di Pazzini ma accresce il proprio livello tecnico nella metà campo avversaria. Operazione intelligente, quella intavolata rapidamente con il Milan, anche perché le casse interiste si arricchiscono di quasi 8 milioni di euro, non male considerato il rischio di trovarsi in casa un giocatore scontento.

E ora? Beh, applaudiamo un nuovo campione dai piedi buoni, che si unisce alla cerchia dei vari Palacio, Coutinho, Sneijder e Alvarez. Ma giocando con il 4-3-2-1, inamovibili Wes e Milito, non sono in troppi a contendersi l'unico posto rimasto nell'undici titolare? L'abbondanza non è mai un problema, ma il rischio di mal di pancia alla lunga potrebbe proporsi. Difficile, infatti, lasciare in panchina un Cassano in forma, che da solo è capace di decidere ogni partita con un dribbling o un assist. Pertanto, a rischiare il posto sarebbero Coutinho, Palacio e Alvarez. Stramaccioni è tecnico dalle mille soluzioni, lo ha ampiamente dimostrato. Ma ogni partita sarà dura decidere chi giocherà con Milito e Sneijder, a meno di non sbilanciare la formazione inserendo un terzo trequartista. Tutto è fattibile, insomma, quando hai tanto talento tra le mani.

Ipotizzo una gerarchia offensiva di un 4-3-2-1: Milito, Sneijder, Palacio, Cassano, Coutinho, Alvarez. Salvo condizioni di forma strepitose di chi parte dalle retrovie, chiaramente. Ma rispettandola, posto che Alvarez è già in ritardo di condizione rispetto ai compagni, in quanto sta recuperando da un problema al ginocchio e ha saltato la preparazione estiva, a rischiare di più, neanche a dirlo, è Coutinho. Doveva essere la sua stagione, dopo l'esperienza rigenerante in Spagna e una serie di buone prove al suo rientro: la tournée in Indonesia, il gran gol a Rovereto, la magia di Spalato e il fantastico sinistro a giro stampatosi sul palo a Locarno. Tante note positive per il baby brasiliano, che sentiva sempre di più la fiducia dell'ambiente, convertendola in prestazioni da applausi. Ma ora, con Cassano, che succede? Inutile girarvi intorno, a rischiare il posto, guarda caso, è proprio Cou, che agisce proprio in quella posizione. Non se lo merita, non ora che sta facendo bene e dimostrando di potersi meritare l'Inter.

Le partite in stagione saranno tante e lo spazio non mancherà per nessuno. Ma a livello psicologico l'arrivo di un blasonato concorrente potrebbe ripercuotersi sull'ex Vasco da Gama, vittima della sua timidezza e non ancora sufficientemente robusto, fisicamente e in testa, per sfidare un collega come Cassano. Ovviamente, mi auguro di sbagliare, magari alla fine sarà proprio Coutinho la prima scelta, con il barese arma tattica dalla panchina. Ma in tanti anni di esperienza ne ho viste troppe di situazioni analoghe, e raramente la spunta il più inesperto. Sarà il campo a parlare, come sempre, e a rivelare chi è il giocatore più adatto a dare fiato a Palacio. Per il momento, da tifoso, mi godo il bicchiere mezzo pieno: avere alterative di tale livello non può che essere un bene per la squadra. Poi, giocherà chi dà più garanzie, ed è un'altra nota lieta. Ma non bruciamo Cou, per favore: ogni fiore a un certo punto deve sbocciare per offrire al mondo tutta la propria bellezza.

 

Twitter - @F79rc


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