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Walter e Napoli, insulti e fischi. Ma sono d'amore

di Redazione FcInterNews

Certe cose si urlano non per cattiveria, ma per amore. Quanto più una storia è stata intensa, tanto più il distacco porta con sé pensieri, qualche ricordo e tanti rancori, di quelli che ci si urla in faccia con tutta la forza. E’ una regola ferrea alla quale non sfuggono neppure gli amori calcistici. Quello tra il Napoli e Mazzarri è stato uno di questi, forte ed intenso fino a lasciarsi male, vomitandosi addosso finanche qualche malignità. Ma,si sa, alcune cose si urlano non per cattiveria, ma per amore.

Il San Paolo non è venuto meno alla regola: i napoletani hanno provato amore per il loro mister ed ora con la stessa forza vorrebbero detestarlo. Eppure l’inizio non è di quelli che ci si aspetta, l’inizio è un inizio soft, di quelli che lasciano trasparire bei ricordi più che la voglia di urlare cattiverie. La notizia, addirittura, è che i fischi più sonori li becca il povero Frustalupi nel riscaldamento pre-partita. Solo dopo, quando Walter emerge dal sottopassaggio, spunta pure uno striscione. Senonchè, chi si aspettava parole di fuoco, rimane deluso: lo striscione è uno striscione di ringraziamento per il mister, uno striscione che, assieme ad una marea di fischi, accompagna il buon Walter fino alla panchina che è quella dell’Inter, senza tentennamenti.

Ma come, uno striscione per ringraziare quell’ingrato di Walter, si chiedono alcuni? Si, c’è, si legge bene ed è uno striscione d’amore. Si sa, certe cose si urlano non per cattiveria, ma per amore. Si capisce così pure che il “Mazzarri uomo di m….” che timidamente prende vita da qualche settore dello stadio non è cattiveria, ma ricordo, puro ringraziamento. Nel corso della partita, Walter è sempre lui, l’Inter anche. Nel mezzo della corrida difensiva delle squadre, salta fuori qualche rotolo più cattivo, del tipo “Per come hai lavorato, sei stato rispettato, per come te ne sei andato mai sarai onorato. Mazzarri vigliacco” che, tradotto in napoletano, significa semplicemente “Grazie di tutto, Walter”. Chiaro, non è cattiveria, è amore. Il resto, invece, è pura accademia.

Giancarlo De Cata


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