Andy Carroll, il prototipo della punta moderna
Ogni attaccante di nazionalità inglese che passi per St. James’s Park, almeno una volta, deve subire l’ardua sfida di essere paragonato a colui che da quelle parti è una leggenda vivente: Alan Shearer. Questo paragone ha già mietuto le prime vittime, ma a Newcastle questa volta sperano di averci visto lungo: Andy Carroll, punta centrale classe ’89 e di nazionalità inglese, a prima vista ha ben poco in comune con il beniamino indimenticato dai tifosi. Niente a vedere con il portamento da perfetto Lord di Shearer: Carroll è dotato di un fisico possente, di una facciona ben poco rassicurante e non è di certo il tipo più tranquillo passato da St. James’s Park. Basti pensare che nel corso di un normale allenamento, in seguito ad un brusco litigio giunse addirittura a fratturare la mascella del suo compagno Steven Taylor. Ma nella storia dei magpies hanno vestito la maglia bianconera del club anche giocatori come Paul Gascoigne e Joey Barton (ancora in forza al Newcastle), non certo paradigmi di morigeratezza e pacatezza.
Ma ciò che più conta, si sa, nel football, è il talento, e il ragazzo di Gateshead ne ha da vendere: grande corsa, soprattutto in accelerazione, spaventosa forza fisica, imperioso stacco di testa, capacità di calciare con ottimi risultati servendosi di entrambi i piedi, ottima tecnica per una punta “di sfondamento” e soprattutto tanta, ma tanta, grinta agonistica. E’ raro, al giorno d’oggi, imbattersi in un così perfetto ritratto dell’attaccante moderno: forza fisica impressionante, ambidestro, tiro potente, concretezza, stacco di testa, corsa e tecnica. Sono in pochi a poter vantare una lista di qualità tanto ampia e variegata: Carroll è un giocatore completo nel suo ruolo, non gli manca nulla di ciò che qualsiasi punta centrale potrebbe desiderare. Anche sotto il punto di vista della media realizzativa il ragazzo non delude: a suon di goal, lo scorso anno, trascinò il Newcastle all’immediato ritorno in Premier League, aggiudicandosi anche il titolo di capocannoniere della I divisione; quest’anno i gol sono già , ed è peraltro già arrivata la prima tripletta, realizzata contro l’Aston Villa alla seconda partita in Premier League. Ed è per queste doti straordinarie che St. James’s Park ha sorvolato sulle sue poco ortodosse condotte fuori dal campo e lo ha eletto suo nuovo idolo, benché la leggenda Shearer sia ancora lontana anni luce per Andy.
Nella scorsa estate, l’Arsenal si interessò seriamente a lui, ma l’interesse non si tramutò mai in un accordo economico per il trasferimento di Carroll a Londra: Andy dichiarò, in quella occasione, di voler rimanere a lungo nelle file del Newcastle, e rinnovò il contratto fissando una scadenza quinquennale. Sembra che la scelta del ragazzo sia stata infondo corretta, dal momento che nella stagione corrente egli sta guidando da vero e proprio leader le sorti del suo Newcastle, ritagliandosi un ruolo di protagonista assoluto che ha fatto sì che il CT della nazionale inglese, Fabio Capello, lo convocasse per l’amichevole tenutasi a Wembley contro la Francia, dopo svariate presenze e gol in tutte le selezioni giovanili dei lions, dall’under 17 all’under 21.
Non sembra comunque che il destino di questa “punta moderna” possa essere dissimile da quello dei calciatori moderni, per i quali i valori dell’attaccamento alla maglia e dell’affetto per i tifosi rivestono un ruolo sempre più marginale: probabilmente non avrà mai la fedeltà dimostrata da Sir Alan Shearer, ma se proprio di paragoni si deve parlare, i magpies sperano che, condividendone il nome, Andy possa eguagliare il record di ben 42 gol in una sola stagione con la maglia del Newcastle, stabilito da Andy Cole nel ’94.
Giuseppe Capriati