Lewis Holtby, il soldatino della nuova Germania
Lo Schalke 04, prossimo avversario dell’Inter in Champions League, ha una cura particolare per il proprio settore giovanile. Alcuni ragazzi, come abbiamo avuto modo di dire nei giorni scorsi, fanno già parte dell’organico della prima squadra ora nelle mani di Ralf Rangnick, come ad esempio il difensore Benedikt Höwedes; ma nelle mani del club di Gelsenkirchen c’è un altro indubbio talento, che adesso gioca in prestito al Mainz, ma che è destinato a fare le fortune dei Königsblauen in un futuro nemmeno troppo lontano. La dimostrazione delle qualità del 21enne attaccante Lewis Holtby l’abbiamo avuta nel corso dell’amichevole di Kassel tra le selezioni Under 21 di Germania e Italia, dove per più di un tempo Holtby ha fatto letteralmente ammattire la difesa azzurrina a suon di dribbling, corse a perdifiato e tiri potentissimi, coronando il tutto con una doppietta. Quando il ct Adrion lo ha tolto dal campo, la Germania ha perso molto del suo potenziale, subendo la rimonta ad opera di Gabbiadini e Borini.
Lewis Holtby, quindi, si candida prepotentemente come uno dei pilastri della Germania che verrà, pur ‘tradendo’ dal nome eloquenti origini inglesi. Il padre è infatti un soldato della RAF di Liverpool, trasferito alla stazione Rheindahlen di Mönchengladbach, e sposato con una donna tedesca dalla quale ha avuto, nel settembre del 1990, Lewis. Che già a quattro anni comincia a muovere i primi passi nel mondo del calcio con lo Sparta Gerderath, per poi trasferirsi, all’età di 11 anni, al Borussia Mönchengladbach. Il primo approccio coi professionisti Holtby lo ha con la maglia dell’Alemannia Aachen, con la quale sigla nel dicembre 2008 il suo primo gol importante, al Monaco 1860. Holtby resta ad Aquisgrana due stagioni, prima di firmare un contratto fino al 2013 con lo Schalke 04, che lo cederà in prestito al Bochum prima e al Mainz poi, dove è stato parte fondamentale dell’avvio boom dei Nullfünfer, al momento quinti in classifica.
Holtby ha fatto tutta la trafila delle selezioni giovanili tedesche, dall’Under 18 di Hrubesch fino all’Under 21, con la quale ha raggiunto contro l’Italia, da capitano, la sua settima presenza. La sua arma migliore, e Pinsoglio ha avuto modo di verificarlo, è il piede sinistro; nasce essenzialmente come trequartista e assistman per i compagni, ma riesce a far esplodere il suo mancino vellutato anche nelle vesti di esterno offensivo.
La consacrazione per lui è vicina, Arsenal e Manchester United hanno già chiesto informazioni, anche se nei suoi sogni c’è quello di vestire, un giorno, la maglia della squadra sua e di suo padre: l’Everton, “una malattia che mio papà mi trasmise sin da quando ero piccolo”, disse una volta. In un’ipotetica Inter, Holtby potrebbe benissimo essere una valida alternativa al tanto reclamizzato Ganso, rispetto al quale ha anche un maggiore fiuto del gol e un costo più accessibile, visto che il valore del cartellino si aggira sui 4 milioni di Euro (pur essendo destinato a lievitare).