Talenti in fuga, nella lista c'è anche Coulibaly
Non solo le partenze dei big, come Sanchez e Pastore: anche a livello di selezioni giovanili, in questi giorni, l’Italia si è vista sfuggire un talento, un ragazzo promettentissimo che coi suoi numeri anche recenti, come testimonia il titolo di capocannoniere conquistato nel Mondiale Under 17 in Messico, che pochi giorni dopo la chiusura della kermesse ha fatto le valigie, volando da Siena in direzione Londra, per accasarsi al Tottenham. Il ragazzo in questione si chiama Souleymane Coulibaly, nato in Costa d’Avorio ma arrivato a 12 anni in Toscana, per raggiungere il padre, sposato con una donna italiana, per sfuggire agli orrori della guerra civile che ancora insanguina il Paese africano.
Tra gli addetti ai lavori Coulibaly ha subito fatto parlare benissimo di sé, visti i numeri offerti nelle selezioni giovanili del Siena, che viste le qualità ha provato subito a intavolare un discorso per fargli firmare un contratto da calciatore, visto che il giocatore aveva firmato col Siena un contratto di formazione. Ma a mettere i bastoni tra le ruote alla Robur ci ha pensato… lui stesso: o meglio, la sua incredibile performance al Mondiale giovanile messicano, dove ha messo a segno la bellezza di nove reti in quattro partite, di cui tre al Brasile e addirittura quattro alla Danimarca, eguagliando, ma su meno match disputati, il record che apparteneva al francese Sinama Pongolle realizzato nel 2001. Proprio la Francia ha fermato i giovani ivoriani nei quarti, ma nonostante l’uscita di scena su Coulibaly si è scatenatauna vera e propria asta che ha visto coinvolti i maggiori club internazionali, anche il Real di Mourinho. Alla fine, però, l’ha spuntata il Tottenham, che lo scorso 18 luglio ha annunciato l’arrivo del giovane attaccante pagato poco più di due milioni di Euro.
Essendo della Costa d’Avorio, probabilmente diventa un fatto scontato, quando sei un giocatore particolarmente abile in zona gol, il paragone col mito del calcio ivoriano Didier Drogba. Paragone che però lui stesso, in un’intervista di qualche giorno fa al sito Fedelissimonline, ha rifiutato definendolo prematuro. “È vero che Didier è sempre stato il mio idolo, ma il paragone è esagerato. Non ho il suo fisico, ma spero che attraverso il lavoro possa ottenere qualche buon risultato”. E in effetti, anche sul piano della struttura fisica, come lui stesso ammette, il paragone sembra azzardato; meno ariete e più scattista, rapido anche nel trovare il momento giusto per colpire, Coulibaly si aggiunge alla lista dei tanti giovani talenti che dall’Italia sono volati nemmeno maggiorenni in Inghilterra: non tutti hanno poi mantenuto le promesse, ma Souleymane ha tutte le carte in regola per viaggiare in direzione opposta a questa corrente.