Acerbi a Sky: "Via dalla Lazio per scelta mia. Gli insulti dopo il Milan? Più uomo io di chi mi ha puntato il dito"
"Abbiamo fatto una partita importante, era difficile confermare quanto fatto di bene contro il Sassuolo e il Barcellona. È stato difficile, in campionato siamo indietro e sull'1-0 potevamo fare più di un gol e dovevamo farli". È il commento a caldo rilascio a Sky Sport da Francesco Acerbi su Inter-Salernitana.
Sei arrivato all'ultimo giorno di mercato. Cosa ti è parso il pianeta Inter?
"Sinceramente sono arrivato e mi sono ambientato benissimo anche in un momento di difficoltà, ma ero e sono molto tranquillo così come i ragazzi. Bisogna mettere da parte le scorie passate, serviva ritrovare compattezza e adesso che si sta ritrovando una squadra come l’Inter deve essere così un paio di mesi se non fino alla fine dell’anno".
Da quasi fuori rosa alla Lazio a quasi titolare all’Inter: qual è stata la cosa che ti ha ferito di più?
"Io ho sempre dimostrato da 8 anni che gioco con tutti. Qui sono all’Inter e ci sono grandi difensori che hanno fatto ottime stagioni anche con Conte, ma ho la stima perché do tutto anche se uno può sbagliare. Non ero fuori rosa perché son voluto andarmene io: nel calcio passi dalle stelle alle stalle, quel che successo è successo. Ora sono all’Inter dall’ultimo giorno di mercato, ma son venuto con serenità sapendo chi sono".
Sei voluto andar via per le critiche anche dopo il gol subito dal Milan?
"No no, non c’entra. C’entra altro, non i tifosi. Lì mi hanno toccato come persona, vergognoso. Sono stato zitto, sono più uomo io di chi ma ha puntato il dito e mi ha detto che l’avevo fatto apposta. Ci ho riso sopra".
Meglio centrale o centrale di sinistra?
"Basta che gioco, ma mi metterei sempre centrale. Mi piace anche centrali di sinistra, ma centrale va bene".
Hai giocato molti anni con la Lazio e si percepiva piacere, poi quando iniziano a fischiarti e non si capisce il perché... ci schieriamo dalla tua parte.
"Il fischio o l’insulto, anche con i social, è di casa. L’importante e non sentire e andare avanti per la tua strada, nessun tipo di problema".
Prima hai parlato di scorie. Ti riferivi all’amarezza di come è finita la scorsa stagione?
"Forse mi sono spiegato male. Mancava compattezza, ma era una cosa passeggera ed eravamo molto tranquilli che questo mini ciclo si sarebbe superato con poco. Ora l’Inter deve andare bene sotto il punti di vista dell’atteggiamento perché con questi giocatori c’è molta possibilità di vincere".