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Adriano: "Ecco perché adorerò sempre l'Inter. Lautaro bomber 'illuminato', è bello essere l'ispirazione di Thuram"

di Stefano Bertocchi

"Con il Milan non è solo un derby, è pura emozione". Ad assicurarlo ci pensa Adriano, ex attaccante dell'Inter che di Derby di Milano, in carriera, ne ha giocato diversi. L'Imperatore è chiamato a rispondere alla domande de La Gazzetta dello Sport partendo da un analisi sul momento della squadra di Inzaghi: "Lo ammetto, non riesco a vedere tutte le partite. Mi capita di guardarne qualcuna con i miei amici e ho sempre un po' di ansia: mi sale quasi la voglia di scendere in campo. L'Inter è in una fase storica molto positiva, ha raggiunto un grande livello da tempo. Non si è fermata neanche dopo aver vinto, anzi ha la capacità di rivincere in Italia. E di provarci anche in Champions".

Le manca un po' questa elettricità da derby?
"San Siro pieno, l'attesa, la battaglia in campo: questa è una partita semplicemente incredibile. Magica. E pure imprevedibile perché, lo sapete, può sempre succedere di tutto. L'ultimo derby che ho vissuto dal vivo era nell'aprile 2022, lo stadio aveva finalmente riaperto ai tifosi dopo la pandemia. È stato là che ho capito quanto sia forte questa nuova generazione di interisti, da Barella a Bastoni: hanno tantissima grinta, voglia di vincere. E poi c'è un allenatore ispirato che li guida".

Restando in attacco, invece, i gol che faceva lei adesso dovrebbe farli Lautaro...
"Su Lautaro non c'è bisogno di commentare troppo: è un centravanti "illuminato". Ma tutti gli attaccanti sanno colpire, a partire da Thuram: l'Inter davanti fa male, Inzaghi ha creato una squadra potente ed efficace".

A proposito, ha visto Thuram questa estate? La considera un idolo e ha indossato una 10 nerazzurra con scritto "Adriano".
"Non ho visto, ma è bello essere l'ispirazione di un attaccante così importante. Io ho giocato contro suo papà - che difensore! - e ora gli auguro di segnare ancora a lungo per la mia Inter".

Qual è il derby che porta più nel cuore?
"Semplice, il 3-2 del dicembre 2005: lo ricorderanno tutti i tifosi. Stavo davvero bene, avevo una grande intesa con Martins. Ricordo tutto, il rigore segnato, la punizione da cui è nato il gol di Oba-Oba e poi il colpo di testa della vittoria alla fine. Eravamo arrabbiati perché aveva pareggiato il Milan, poi Veron va a battere l'angolo e... il resto lo sapete. Mentre lo racconto, ho i brividi, quasi risento l'urlo di San Siro".

A distanza di così tanti anni, c'è ancora l'Inter di mezzo: è davvero amore, allora?
"L'Inter mi ha "consacrato" Imperatore. Non è abbastanza? (se la ride, ndr) Sono sempre stato trattato come un figlio da tutti, sia dal club che dalla gente. A Milano ho lasciato ricordi dolorosi, ma anche tanti belli, anzi meravigliosi. Posso solo dire una cosa: io l'Inter la adoro, la adorerò sempre. E la tifo, contro il Milan e contro tutte le altre squadre".

E allora chi lo vince il derby?
"Nonostante tutti dicano che noi siamo favoriti, non bisogna mollare. Potrà pure essere in difficoltà, però il Milan è pericoloso. Ma l'Inter è sempre... l'Inter".

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