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Adriano: "Io interista per sempre, sono ancora in contatto con Moratti. Potevo fare di più, ma indietro non si torna"

di Christian Liotta

"La morte di mio padre mi scuote ancora oggi". A parlare, in una lunga intervista rilasciata al portale tedesco T-Online.de, è Adriano, l'ex Imperatore nerazzurro che torna sul suo passato, le sue gioie ma anche i suoi errori. Uno in particolare, ovvero quello di essersi fidato troppo spesso delle persone sbagliate che lo hanno portato sulla strada sbagliata: "Penso che, sfortunatamente, i falsi amici siano semplicemente parte dell'essere famosi. Ma grazie a quell'esperienza fatta all' epoca, ora so meglio di chi posso davvero fidarmi". Il presente, oggi, pare sorridere ad Adriano, scelto da Adidas come suo rappresentante per il Brasile: "Sono stato ben accolto. Il mio carico di lavoro attuale è basso, ma sono contento di questa collaborazione e di questo compito di responsabilità". Il resto sono i tanti momenti condivisi coi fan attraverso Instagram: "La gente ama i miei post. Penso che sia fantastico interagire con i miei fan, e sono loro grato per quello".

Tornando al suo passato da calciatore, Adriano ricorda con grande piacere la Confederations Cup vinta nel 2005 dal suo Brasile ai danni dell'Argentina, torneo dove fu anche capocannoniere: "Vincere contro l'Argentina, per noi brasiliani, è una sensazione che non ha paragoni. Per noi è come il Clásico tra Barcellona e il Real Madrid. Sono stato anche capocannoniere e miglior giocatore del torneo. Non lo avrei mai immaginato da giovane al Flamengo". Nonostante momenti non facili, Adriano rimane sempre riconoscente all'Inter: "Sarò per sempre un interista, sono sempre in contatto con il presidente Massimo Moratti. Ma quando ho deciso di tornare in Brasile, l'ho fatto soltanto per un motivo: volevo solo stare di nuovo vicino alla mia famiglia, che era così importante per me in quel momento. Avrei potuto fare molto di più nella mia carriera, lo so. Ma non puoi tornare indietro nel tempo. Sono contento di quello che ho fatto. Cosa direi oggi al giovane Adriano se lo avessi davanti? Gli direi: 'Sii meno impulsivo e pensa di più a te stesso'".

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