Baggio: "Conte mi fa divertire, allenatore bravissimo e di contagiosa carica agonistica. Era così anche quando giocava"
"Da quando Baggio non gioca più, non è più domenica" cantava Cesare Cremonini in Marmellata 25. Ed è proprio Cesare Cremonini a riuscire a strappare una memorabile intervista allo stesso Roby Baggio di cui decantava malinconico. Intervista memorabile, se non altro perché il Divin Codino, tanto estroverso con i piedi ha deciso, troppi anni addietro ormai, di ritirarsi a vita privata dalla quale mantenere lontani i riflettori. Sono pochissime infatti le dichiarazioni del Pallone d'Oro 1993 rilasciate negli anni dopo l'addio al calcio. Un silenzio spezzato oggi con la lunga intervista rilasciata sulle colonne di Vanity Fair, dove a decantare le lodi questa volta è Roby ma non di se stesso. "Un allenatore attuale con cui avrei voluto giocare? Guardiola, credo sia il più bravo di tutti. Secondo me Pep porta in campo e trasmette il senso del gioco; i suoi giocatori ci mettono l’anima perché alla fine sentono di divertirsi, sono felici di giocare per lui, tornano in qualche modo nel campetto della loro gioventù. Guardiola sa riconoscere l’intimo, l’essenza del calciatore, perché nutre un rispetto totale per ogni singolo giocatore. È consapevole che è il calciatore a vincere le partite, e fa di tutto per metterlo in condizione di dare il meglio. Anche Conte mi fa divertire, lo conosco bene, è un bravissimo allenatore, ricco di contagiosa carica agonistica. Era così anche quando giocava, voleva sempre il massimo da se stesso e dai compagni. Un bellissimo esempio di chi sa cosa può offrire alla squadra e cosa chiedere. Antonio è il compagno di squadra che tutti vorrebbero avere: dedito al lavoro e di poche chiacchiere".