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Bergomi: "Thohir sa come creare una grande Inter. Non sono dirigente per..."

di Christian Liotta

Lunga intervista rilasciata qualche giorno fa al quotidiano algerino Le Buteur da Beppe Bergomi: l'ex capitano interista, oltre a parlare anche della Nazionale maghrebina esprimendo la propria ammirazione per i Fennecs, dice la sua anche ampiamente sul momento della formazione nerazzurra. Partendo dal mercato estivo, definito dallo Zio di buona fattura: "La dirigenza del club ha fatto arrivare giocatori che bene corrispondevano al gioco di Walter Mazzarri (l'autore dell'intervista apre una parentesi spiegando il cambio tecnico con Roberto Mancini), soprattutto a centrocampo dove ci sono buoni elementi come Yann M'Vila e Gary Medel. E' stato anche trovato un buon equilibrio tra quantità e qualità, ingaggiando giocatori come Hernanes e Mateo Kovacic e un attaccante come Pablo Osvaldo dal quale ci si attende molto. In difesa sono arrivati Nemanja Vidic e soprattutto Dodò, un giocatore molto valido: penso che la Roma abbia fatto un errore a privarsene".

Bergomi è convinto dal progetto di Erick Thohir? "Lo conosco bene, è una persona pragmatica che non cede alla pressione dei tifosi che chiedono sempre l'ingaggio di grandi giocatori. Thohir sa come costruire una grande squadra passo dopo passo. Dobbiamo farci convincere perché il suo progetto è molto importante per l'Inter". Un progetto che però non lo vede all'interno della squadra come dirigente: "Perché non sono nello staff? Per rispondere a questa domanda bisogna tornare un po' indeitro nel tempo. Nell'anno in cui ho lasciato l'attività, l'Inter veniva da una stagione difficile nella quale ha cambiato diversi allenatori. La dirigenza a quel punto diede carta bianca a Marcello Lippi per cambiare tante cose all'interno del club. Questo ha portato alla partenza di molti giocatori come Diego Simeone e Gianluca Pagliuca. E anche io ho preso un'altra strada, cominciando a lavorare come opinionista in televisione. Poi sono diventato anche allenatore di squadre giovanili all'Atalanta, al Monza e al Como. A quei tempi non ebbi modo di incontrare Massimo Moratti per discutere di un eventuale ingresso nella dirigenza". 

L'anno scorso l'Inter aveva in rosa due giocatori algerini, ovvero Saphir Taider e Ishak Belfodil, adesso al Sassuolo e al Parma: "Taider aveva iniziato con un buon piglio all'Inter, la sua fisicità gli permetteva di avere spesso la meglio nei contrasti. Ma giocare all'Inter è diverso dal farlo al Bologna o al Sassuolo, altri giocatori importanti non sono riusciti a brillare; dovrà migliorare prima di mostrare le sue qualità in nerazzurro.  Belfodil mi ha deluso: pensavo potesse esplodere all'Inter, mi sono sbagliato. Credo che il suo fosse un problema psicologico, nient'altro: quando non si gioca si entra in una situazione difficile e solo i giocatori più esperti sanno uscirne. Ma penso che al Parma possa tornare a buoni livelli". 

 

 


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