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Bonolis: "Gli insulti di Agnelli a Conte una caduta di stile. Bonucci? Da che pulpito..."

di Mattia Zangari

Lo scontro caratterizzato da insulti e gestacci che ha visto protagonisti Andrea Agnelli e Antonio Conte ha infiammato il post-partita di Juve-Inter. Generando, di conseguenza, numerosi commenti, tra i quali quello sferzante di Paolo Bonolis, noto conduttore tv e storico tifoso nerazzurro: "E' sempre molto divertente, la signorilità della famiglia Agnelli si è mostrata un'altra volta - dice a Gazzetta.it -. Così come Bonucci che invita a rispettare l'arbitro quando lui è il primo che strilla sia in campo che in panchina. Evidentemente in casa Juve si vive utilizzando due pesi e due misure". 

Caduta di stile di Agnelli?
"Certe volte non credo ci sia una caduta di stile congenita, ma un'arroganza che tavolta porta a piccole cadute di stile. Capita in campo, con gli animi surriscaldati: non gli darei tanto peso".

Conte un po' troppo sopra le righe ultimamente?
"Sopra le righe sono anche gli altri. Dopotutto se è stato preso a male parole dal presidente Agnelli... Se Conte si lamenta per una scelta arbitrale, non so come possa intervenire Bonucci, anche perché da che pulpito viene la predica. Conte ha un carattere a fiammero ma non è che gli altri siano angioletti che scendono dalle nuvole".

Ci sono ruggini che vanno oltre?
"Le ruggini si creano in lunghi rapporti, poi se si diventa antagnonisti le ruggini fanno il loro lavoro".

Conte veniva criticato per i troppi elogi alla Juve, ieri lo hai visto più interista?
"Conte è un grande professionista, che sposa con l'anima il percorso che intraprende. Ha preso in mano una squadra in mezzo a tante difficoltà che non si aspettava, di conseguenza questa sua irruenza caratteriale viene esacerbata dalle situazione. Conte è un professionista serio, anche da allenatore del Sassuolo avrebbe speso tutte le sue energie passionali per loro. Non guardo al passato di qualcuno, ma all'interpretazione del presente".

Fallimento senza lo scudetto?
"No, significherebbe che l'ha vinto qualcun altro. Ci sono rose importanti come quella del Milan, dell'Atalanta, del Napoli, della Lazio e della Roma. La lotta è ampia, non ci possono essere 7 fallimenti. Il fallimento arriva quando non combatti, quindi non parlerei di fallimento in caso di mancato scudetto. In Champions siamo usciti dopo un girone complicato, per alcuni centimetri. Dalla Coppa Italia siamo usciti per due ingenuità, non perché sovrastati dalla Juve che ieri sera sembrava il Crotone che difendeva il risultato. Poi hanno giocatori forti che ti creano difficoltà, così come hanno una difesa rocciosa. L'Inter è sullo stesso piano della squadre sopracitate, non avere le Coppe può essere un aiuto in chiave tricolore".


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