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Borja cambia l'Inter, ma non basta. A Wembley il plot twist di Sissoko condanna i nerazzurri

di Marco Lo Prato

Bastava tenere ancora un poco, ma ai punti l’ha vinta il Tottenham. Mauricio Pochettino ha utilizzato sapientemente i cambi e si è giocato tutto negli ultimi venti minuti: una mancata rotazione difensiva porta Eriksen a tirare un rigore in movimento a dieci minuti alla fine. La qualificazione era lì, ad un passo. Tutto rimandato all’ultima partita. Quando l’Inter dovrà battere il PSV a San Siro e sperare che il Barcelona faccia lo stesso in casa contro gli Spurs. Una situazione ideale se pensata ad Agosto, ma per come si era messo il girone, un po’ di rammarico sull’aereo di ritorno da Londra ci sarà sicuramente. 

TURNING POINT - Sissoko questa partita l’ha avuta nel destino, era evidente fin dai primi minuti. Le scelte di Pochettino hanno disegnato una squadra atipica che a centrocampo facevano affidamento sulla spinta del francese, in splendida forma nelle ultime settimane. E i momenti di svolta della gara arrivano su sgroppate dell’ex giocatore del Newcastle: nel primo tempo, l’Inter parte corta e compatta e nonostante una flebile pressione del Tottenham non rinuncia ad attaccare, portando progressivamente più uomini a ridosso dell’area di Lloris. Nel momento di massima spinta nerazzurra, con il baricentro ampiamente oltre la trequarti avversaria, Perisic perde un brutto pallone in transizione e Sissoko ha la possibilità di partire in contropiede. L’azione finirà con un nulla di fatto a causa di un’imprecisione di Lucas al tiro, ma lo scossone è evidente. È il 30’, e da quel momento l’Inter è come se rinunciasse a costruire e adoperasse uno stile più conservativo. Allo stesso modo, in un momento in cui il Tottenham stagnava in una circolazione di palla orizzontale e inespressiva, è una sua sgroppata che rompe gli equilibri e consegna a Eriksen il più semplice dei palloni. 



BORJA CAMBIA TUTTO - Il migliore in campo dell’Inter è stato Borja Valero. Subentrato per necessità, ha raccolto il gioco e spaziato il campo in maniera egregia, risultando sempre nel posto giusto. Le azioni più pericolose, la squadra di Spalletti le ha create con il suo zampino: la triangolazione con Perisic dentro l’area di rigore reclama miglior sorte, così come alcune aperture sugli esterni. Chi invece è mancato completamente è stato Vecino: l’uruguagio ha giocato un girone di Champions League maestoso, ma si è perso nel momento più importante. Il Tottenham cercava moltissimo di giocare tra le linee e Vecino non è mai riuscito a spezzare questo ritmo, né in coppia con Borja né con Nainggolan. Ecco, il belga: che peccato vederlo affannarsi, in questo primo quarto di stagione dell’Inter. Se contro il Frosinone è sembrato al 40%, a Londra è scesa in campo una pallida contro-figura del guerriero dai calzettoni strappati: troppo poco, per assicurarsi il pass per gli ottavi di finale con una partita d’anticipo. 



DIFESA A META' - Sarà interessante capire quanto tempo starà fuori Stefan de Vrij: il colosso olandese ha retto per tutta la partita duellando con Kane, senza mai sfigurare. Insieme a Skriniar hanno contribuito a tenere in vita l’Inter, fino al patatrac: durante un normale giropalla, lo slovacco si fa trovare fuori posizione, la rotazione difensiva è lenta e macchinosa, i centrocampisti collassano su Sissoko dimenticandosi del lato debole, lì Handanovic non può nulla. Al di là del gol subito, l’Inter deve rammaricarsi per le solite difficoltà a far uscire il pallone: ad inizio gara Brozovic ci ha provato a più riprese, ma spesso andava incontro al mal posizionamento dei compagni o a una sfilza di passaggi errati. Da lì, forse, l’inconsapevole abbassamento del baricentro che ha permesso al Tottenham di averla vinta. 

Spalletti sperava in un avvio diverso per il mini ciclo di quattro partite che, in un modo o nell’altro, segneranno la stagione dell’Inter. La sconfitta contro gli Spurs deve subire essere cancellata da un’affermazione all’Olimpico, dove una Roma convalescente aspetta i nerazzurri domenica sera. Poi ci sarà la Juventus e, infine, l’undici dicembre, il PSV. Senza tregua, come piace a Spalletti. E come tutti i tifosi sperano continuerà a essere la stagione dell’Inter. 

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