.

Brozovic: "All'arrivo mi parlavano già di derby. Imparo l'italiano da Kovacic, idolo Lampard. Mancini, Pogba, Pirlo e..."

di Daniele Alfieri

"A Zagabria nessuno voleva farsi una foto con me, qui invece devo scappare via dai tifosi". Marcelo Brozovic si confessa ai microfoni del giornale croato Jutarnji, a poco più di un mese dal suo approdo all'Inter. Tanti argomenti trattati dal 77 nerazzurro, a partire dalla differenza tra il calcio croato e quello italiano: "Qui si lavora molto sulla tattica. Con Mancini occorre coprire ogni metro del campo. Alla Dinamo invece avevamo meno stress. I miei idoli? Modric è il miglior centrocampista d'Europa, e poi c'è Yaya Touré. Ma il mio modello è Lampard, anche se la sua carriera è quasi alla fine. Io ho sempre voluto giocare come lui".

Importante l'utilizzo della lingua nei primi colloqui via telefono con il suo nuovo tecnico: "Parlavo in inglese con Mancini, Simunic è stato un buon insegnante. Sono felice di essere arrivato in un grande club che ha alle spalle una grande tradizione". Ora in agenda nuove lezioni di italiano. Grazie a un nuovo maestro: "Con Kovacic a poco a poco sto scoprendo Milano, insieme giochiamo anche alla Play Station. Non dimentico mai la Croazia. Mateo mi ha dato supporto sin dal primo giorno, parla benissimo l'italiano e io sto già capendo tante cose. Mi servono almeno tre mesi per imparare, ma già mi piace".

Testa anche al campo, con le prossime sfide che attendono l'Inter: "Il nostro obiettivo è rientrare in Europa. Abbiamo ottenuto tre vittorie di fila, in Europa League siamo in corsa. Quando sono arrivato all'Inter la prima cosa che mi è stata detta è che il 19 aprile giocheremo contro il Milan. È la sfida più importante, tutto il resto è secondario, anche la Juve. Ho un po' timore del palcoscenico, ma quando entro in partita il nervosismo sparisce. Chi mi piace dei giocatori italiani? A centrocampo Pirlo, ma Pogba è incredibile, in questo momento il miglior giocatore del campionato italiano".

Feeling già sbocciato anche con Milano: "Adoro i ristoranti italiani, la pasta è il massimo, ma ora sono diventato dipendente del sushi. All'inizio non mi piaceva, non ne avevo mai mangiato, sono stato convinto da Kovacic. Poi mi piace il relax che c'è qui in Italia e le ragazze sono attraenti. Tutti non vedono l'ora di farsi una foto, mentre a Zagabria nessuno me lo chiedeva. E invece qui non si può respirare".


Altre notizie