Campagnaro: "Juve? Niente paura!". Andreolli: "Sono tornato a casa"
Fonte: dagli inviati Christian Liotta, Luca Pessina, Fabio Costantino e Domenico Fabbricini
Tutto pronto al centro sportivo La Pineta per la presentazione di Hugo Campagnaro e Marco Andreolli. I due sceglieranno rispettivamente la maglia numero 14 che era di Guarin e la numero 6, di Silvestre. FcInterNews.it è presente e vi racconta in tempo reale. I due difensori presentano le loro divise.
Andreolli, quanto è importante per te tornare all'Inter? Hai pensato di essere già una figura importante?
"Per me è un ritorno a casa. Ricordo il giorno in cui lasciai il ritiro di Brunico 7 anni fa, quello è stato uno dei giorni più tristi della carriera perché lasciavo un ambiente in cui sono cresciuto. E tornare dopo parecchi anni passati in giro a crescere e migliorarmi come persona è per me un orgoglio incredibile. Ricordo anche con grande piacere Facchetti, lui fu una delle prime persone che mi dava consigli, veniva vicino per aiutarmi e conoscendolo come persona non era abituato tanto a parlare. Sapeva toccare i tasti giusti, ancora adesso ricordo lui e i suoi consigli. Essere tornato a casa è un motivo di orgoglio".
Campagnaro, cosa pensi che l'Inter possa dare alla tua carriera?
"Può dare tanto perché sono arrivato in una grande squadra. Vengo da 4 anni splendidi a Napoli, questa però è una società importante con una grande storia. Sarà un anno importante per me, cercherò di dare tutto. Ora lavoriamo in ritiro, mettiamoci a posto e vediamo cosa fare".
Andreolli, avevi in qualche modo archiviato l'Inter per la tua carriera?
"No, archiviato mai. Da quando ho lasciato il ritiro tanti anni fa, dentro di me avevo la volontà di far di tutto per avere la possibilità e riconquistare questa maglia. Ho passato dei momenti più difficili come succede a tutti i calciatori, c'è stato anche l'infortunio, ma avevo una grande forza pensando di voler riconquistare questa maglia".
Andreolli, cosa ti ha colpito di più di Mazzarri?
"Siamo ancora all'inizio, mi ha colpito però la sua voglia e la determinazione che stat trasmettendo a tutta la squadra. C'è voglia di migliorarsi, qui ci sono campioni che hanno vinto tutto e per noi sono un esempio perché vogliono ancora crescere, sono sempre lì davanti per trascinare il gruppo. C'è grande grinta".
Campagnaro, ti aspettavi di ritrovare Mazzarri all'Inter?
"No, e anche a Napoli fu una coincidenza perché c'era Donadoni. Io avevo trovato l'accordo con l'Inter ma non sapevo nulla, a Napoli volevo lasciare un buon ricordo. Lì la gente mi ha dato tanto, ora sono contento di essere qui. Ritrovo Mazzarri un'altra volta, è il settimo ritiro. So praticamente tutto, e ora devo aiutare chi non l'ha avuto ad assimilare meglio i suoi dettami tattici".
Campagnaro, sai tutto di Mazzarri. C'è qualcosa di diverso rispetto alle altre avventure?
"No, è sempre stato carico. Alla Sampdoria arrivammo insieme, era carico anche lì. I giocatori devono essere intelligenti a sfruttare ciò che dice lui".
Andreolli, si è parlato di te anche in chiave Juve. Pensavi solo all'Inter?
"Sì, sapevo che sarei potuto tornare in una squadra della quale sono tifoso e che considero tra le migliori del mondo. Essere cresciuto qui è per me un motivo in più, tornare a casa è semplicemente importante".
Andreolli, ti ha stupito la quantità di lavoro?
"No, è normale perché bisogna mettere benzina sulle gambe ma non è un problema. Vogliamo lavorare il più possibile".
Campagnaro, cosa darei in cambio a Guarin per il numero di maglia?*
"Mi ha sorpreso tanto. E' stato un gesto suo che ho apprezzato tanto, anche perché lui ha fatto tanto bene l'anno scorso. Ma me lo ha dato senza problemi e lo ringrazio".
Campagnaro, ritrovi qui tanti argentini. E' importante?
"Sì, sicuramente perché abbiamo abitudini simili anche se conosco i ritmi italiani. Il gruppo, e non solo gli argentini, è sano e questa è una cosa importante. Poi trovo lo stesso mister e quindi è un cambio in meno perché devo ambientarmi solo in città".
FcInterNews.it chiede ad Andreolli come mai ha scelto l'Inter visto che c'era il Milan
"Qui sono cresciuto, da quando sono andato via avevo solo in testa l'idea di tornare qui. Dentro la mia testa c'era soltanto quest'obiettivo. Giacinto mi aveva fatto delle confidenze che non posso dire, ma dovevo rispettarlo".
FcInterNews.it chiede a Campagnaro se comunque teme la concorrenza anche se c'è Mazzarri
"Ho sempre lottato per il posto, anche alla Sampdoria e poi al Napoli. In questi top club ci sono tanti grandi calciatori, bisogna fare il meglio possibile e poi il mister deciderà, anche in base all'avversario. Poi lui farà le sue scelte, noi siamo tutti alla pari".
Campagnaro, l'Inter non fa le coppe europee. Può essere un vantaggio?
"Sicuramente giocare meno partite vuol dire uno spreco fisico minore e dunque concentrarsi sul campionato perché giochi ogni 7 giorni. Contro l'Inter tutti vogliono vincere, ma abbiamo l'obbligo di vincere".
Andreolli, il mister ti sta provando da centrale. E' la tua posizione?
"Sì, il mister mi vede in quella zona di campo. Mi ha detto che mi proverà in più ruoli e io farò ciò che lui mi chiederà. Poi vedremo".
Campagnaro, può Kovacic diventare Hamsik?
"Sì, sicuramente. Già ha sorpreso lo scorso anno, adesso lo sto vedendo da vicino e penso che possa diventare come Marek che era indispensabile per il Napoli. Ha le potenzialità per diventare anche più forte".
Andreolli, ha qualche rammarico per l'esperienza alla Roma? Si sente pronto per l'Inter?
"Il primo anno a Roma non fu semplice perché avevo qualche problema fisico. Avevo bisogno di imparare, fare degli errori. Tante volte gli errori servono per capirli e ripartire. E' quello che è successo a me in questi anni. Ho capito gli errori e sono ripartito. Adesso che sono qui sono tornato ad un'età diversa, sono più maturo e consapevole della realtà in cui sono. A 27 anni uno deve crescere ancora, sempre. Lo fa Zanetti, figuriamoci se non devo farlo io".
Campagnaro, la difesa a 3 può essere la formula vincente per portare l'Inter allo scudetto?
"Sicuramente l'ultima esperienza dell'Inter non è stata la migliore ma si può fare in diversi modi. Il mister l'ha sempre fatta, abbiamo sempre avuto buoni risultati. Poi dipende anche dai segreti, da come la fai".
Campagnaro, come può l'Inter mettere paura alla Juventus?
"Abbiamo tante motivazioni, perché c'è un nuovo allenatore e i giocatori sono più carichi, cercando di sposare la sua idea. Non si è parlato mai che dobbiamo lottare per lo scudetto, vedremo cosa succederà durante l'anno".
Andreolli, come può l'Inter mettere in difficoltà la Juve?
"C'è voglia di rivalsa, c'è voglia di ottenere i risultati ottenuti in passato. Tutti vogliamo seguire le indicazioni del mister per fare bene"
Campagnaro, che differenze ha trovato tra Dimaro e Pinzolo?
"I campi qui mi sembrano superiori, l'organizzazione sta dando buoni frutti e noi dobbiamo pensare solo a lavorare. E' un ritiro, qui serve avere voglia, correre, ma le infrastrutture sono alla pari, forse Pinzolo è un po' meglio".
Andreolli, quanto è importante l'affetto dei tifosi?
"Importantissimo, devono darci la spinta giusta per lavorare al massimo sperando di ripagare l'affetto che ci danno".
Andreolli, c'è un giocatore che ti ha impressionato?
"Siamo all'inizio, questa squadra è però composta da grandi calciatori che meritano di essere qui. Mi ha colpito la voglia dei campioni che hanno vinto tutto di voler ripartire, di trasmettere a noi quella fame e quella voglia di tornare ai massimi livelli. Poi le qualità di ogni giocatore verranno fuori all'interno del gruppo. Se si migliora, cresceremo insieme".
Campagnaro, ti piacerebbe ritrovare Zuniga e Lavezzi?
"No, non ho sentito nessuno. Ho letto dell'interesse ma non ho chiesto nulla a loro. Mi sono trovato bene con Juan Camilo, abbiamo impressionato con il gioco e senza quella grande Juventus avremmo forse anche vinto il campionato. Qui ci sono calciatori di grande qualità, il mercato spetta però alla società".
Andreolli, come mai ha scelto il numero 6?
"Ho scelto questo numero per 3 motivi: intanto 3+3 fa sei, la 3 era quella del grande Giacinto. Poi mio padre è cresciuto con l'Inter di Armando Picchi che aveva il sei e ricordare il suo nome mi scombussola dentro, vincere un quarto di ciò che ha vinto lui. E poi anche mia madre vestiva questo numero quando giocava a basket".
Campagnaro, come mai ha scelto il 14? Ritiene la Juventus più avanti?
"Sapevo che ce l'aveva Guarin, pensavo ad altri numeri, all'età, ai figli. Poi Fredy mi ha detto che me lo lasciava e l'ho preso. La Juventus? Lo sappiamo che è forte, ma non abbiamo paura di nessuno anche se ha vinto due scudetti. Loro vincono le partite".