Candreva: "Covid-19, il mio pensiero è per mio padre. Conte straordinario. Scudetto? Battere il virus"
Antonio Candreva ha un'immagine impressa nella mente con la quale fotografa questa pandemia che sta tenendo in scacco il mondo: "Quelle degli infermieri nei vari ospedali d’Italia con il volto segnato dalla fatica e dalle maschere di protezione. Davvero terribile", dice in un'intervista al Corriere dello Sport. "
A loro - aggiunge l'esterno dell'Inter - dico grazie per l’immenso coraggio che dimostrate ogni giorno, per la vostra dedizione, per i vostri sacrifici: siamo con voi in questo momento difficile e siamo fieri di voi. Ce la faremo sicuramente. Ne usciremo più forti di prima. Finito tutto, spero che ognuno di noi possa apprezzare sempre di più il valore delle cose semplici. E mi auguro anche che questo momento ci insegni a essere ancora più attenti e rispettosi nell’igiene, che ci faccia capire quanto sia importante seguire le regole. Tutti allo stesso modo".
Ha parlato con alcuni dei giocatori colpiti dal Covid-19?
"Finora no".
Qual è stato il primo pensiero quando, tre giorni dopo Juventus-Inter giocata l’8 marzo all’Allianz Stadium, le hanno detto che Daniele Rugani era positivo?
"Ero molto dispiaciuto per lui e allo stesso tempo mi sono preoccupato per noi, anche se personalmente non lo avevo incrociato né in campo né negli spogliatoi".
Come ha vissuto i giorni di isolamento domiciliare nei quali aspettava di sapere se aveva contratto il virus?
"La mia preoccupazione più grande era quella di contagiare la mia famiglia. Mi sarei sentito tremendamente in colpa. I primi giorni eravamo tutti un po’ preoccupati, sempre positivi mentalmente ma preoccupati".
I suoi parenti sono ancora a Roma e non li vede da un po’.
"Questa è la cosa che mi fa soffrire di più: non poter andare a trovare mio padre, che è malato da circa un anno, è davvero brutto. Il mio pensiero costante va a lui: deve recarsi spesso in ospedale e quindi corre qualche rischio in più".
Com’è Candreva come papà?
"Vivere mio figlio 24 ore su 24 è una gioia immensa. Tra pannolini, bagnetto e pappe ora recupero tutto il tempo che normalmente “perdo” quando sono al lavoro, tra allenamenti, ritiri e trasferte… La mamma è contentissima (ride)".
Candreva ai fornelli che cuoco è? È migliore lei o lo chef dell’Inter che vi ha mandato in questo periodo i pasti a casa?
"Dobbiamo fare i complimenti al nostro chef, Giulio Lombardoni: con lui siamo in ottime mani. È stato straordinario: poter avere a casa i pasti personalizzati in base a ciò che ci piaceva e ci faceva bene è stato importante. Io ai fornelli? Diciamo... sufficiente. Con Allegra amiamo mangiare sano e la domenica prepariamo la pizza integrale".
Come è messo con il peso?
"Il mio peso è sempre costante. Non sono uno che ingrassa e non ho mai avuto problemi con la bilancia fortunatamente. E poi mi tengo in forma quotidianamente qui a casa".
Come è allenarsi con la sua compagna Allegra?
"Lei è davvero una tosta. Mi fa da personal trainer e ci divertiamo ad allenarci insieme. Ha un sacco di entusiasmo. Fatichiamo e sorridiamo facendo dei video degli esercizi che si concludono con un bacio (ride di nuovo)".
Conte sugli allenamenti è un martello anche durante l’emergenza Coronavirus?
"I preparatori atletici ci seguono tutti i giorni e ci fanno un programma specifico di lavoro. Sono davvero bravi. Conte ha mandato a noi e tutte le nostre famiglie un bel messaggio di incoraggiamento per la situazione. Ci è sempre “vicino”".
Come giudica il suo impatto sul mondo nerazzurro?
"Conte è straordinario, uno che non molla mai. Anche dal “buongiorno” percepisci la sua carica. Ti sprona a dare il massimo in ogni allenamento, sempre ed è un vero perfezionista".
Se le dicessero che il campionato si concluderà tra giugno e luglio, le piacerebbe come idea?
"Sicuramente sarebbe un’esperienza nuova… Magari non ottimale visto il caldo e uno stop così lungo, ma vedremo. Ovviamente rispetterò ciò che decideranno".
Si parla di ripresa della Serie A a porte chiuse. Com’è stato giocare senza pubblico il derby d’Italia in casa della Juventus?
"Quella è da sempre una gara molto sentita da entrambe le tifoserie. Se fossero stati presenti i tifosi, sarebbe cambiata tutta l’atmosfera e ci sarebbe stata maggiore adrenalina".
Chi vincerà lo scudetto?
"Mancherebbero tante partite da giocare... Parlare ora di scudetto, però, non mi sembra giusto: in questo momento il vero scudetto, per tutti, sarebbe vincere contro questo virus".
L’Inter finora è stata sconfitta due volte su due dalla Juventus, mentre contro la Lazio il bilancio è di una vittoria e un ko. Perché questo bilancio non esaltante contro le dirette concorrenti per il tricolore?
"La Juventus è uno squadrone che da anni è ai vertici e non scopriamo niente. Ogni partita però fa storia a sé: ogni sconfitta va presa nel migliore dei modi e analizzata con l’obiettivo di migliorarci. Sono questo tipo di incontri quelli che fanno crescere in vista delle sfide future".
Sorpreso dalla stagione super che finora ha disputato Lukaku? A quanti gol arriverà Romelu?
"Non sono sorpreso perché si sapeva che fosse un attaccante top. Mi auguro ne segni tanti altri".
Che traguardo deve darsi l’Inter quando si riprenderà a giocare?
"Vincere tutte le partite perché siamo l’Inter e torneremo più forti di prima".