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Capello: "Mai vista l'Inter così passiva, ho un sospetto. Turnover? Ora Inzaghi è obbligato, ma alcuni giocatori sono fondamentali. E Frattesi..."

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Fabio Capello particolarmente duro con l'Inter dopo il pareggio con il Bologna. Ecco le sue parole alla Gazzetta dello Sport.

Che impressione le ha lasciato il pari tra Inter e Bologna?
«L’Inter non ha pressato, anzi è stata pressata. Si è messa in difesa, aspettando l’ora del contropiede. È qualcosa di nuovo per la squadra di Inzaghi, mai vista così passiva nel recupero palla al limite dell’area. Così è arrivato il gol di Lautaro, molto bello, ma in generale mi è sembrata un’Inter molto diversa da quella che ricordavamo e aspettavamo, dalla squadra che di solito aggredisce alta e tiene la palla».

C’entra un po’ pure la condizione fisica?
«Qualche sospetto ce l’ho... Tutte quelle che hanno giocato a Riad non sono brillanti come erano in precedenza».

Viste le performance di Asllani, Taremi e pure Zielinski, è giusto pensare che le riserve di Inzaghi non siano all’altezza dei titolari?
«La verità è che ci sono dei giocatori fondamentali, anche perché fanno giocare bene tutti gli altri, titolari o riserve che siano. Mi riferisco, soprattutto, a Calhanoglu e Mkhitaryan. Quando non ci sono loro, gli altri che devono “comandare” vanno in difficoltà. Asllani dopo tre anni di Inter lascia ancora qualche perplessità: ci si illude che possa giocare stabilmente al posto di Calha, ma il turco è di un’altra categoria. Taremi, invece, non riesce a far vedere quanto fatto in Portogallo: qui non conclude, non è incisivo. Zielinski ce lo ricordavamo nel Napoli dello scudetto, ma anche lui sembra molto diverso».

Allora l’Inter non ha due squadre di pari valore come si poteva pensare?
«Sarebbe una sciocchezza immaginare un’Inter 2 con la stessa forza dell’Inter 1: le volte in cui Inzaghi ha fatto giocare le seconde linee, spesso si è salvato per il rotto della cuffia. Finché c’era freschezza atletica, tutto veniva mascherato e andava bene. Adesso che sono meno freschi, si vedono difficoltà nell’impostazione delle partite. Soprattutto contro un Bologna aggressivo e vivo».

Come valuta il turnover di Inzaghi finora?
«Adesso è stato obbligato a farlo per gli infortuni, ma in generale sono dell’idea che il turnover vada sempre fatto in maniera non troppo esagerata, come a volte è capitato ad Inzaghi in passato. Soprattutto in Champions, dove evidentemente pensava fosse più facile. Bisogna far ruotare i giocatori, è vero, ma sempre all’interno di un nucleo che conservi la propria identità. E l’identità la danno solo i calciatori di maggior spessore».

Come si gestisce la lotta con il Napoli, se la squadra di Conte giocherà molti minuti in meno e quasi sempre con i titolari, mentre l’Inter non può affidarsi ciecamente alle seconde linee?
«Serve orgoglio, bisogna giocare con la giusta voglia. Magari oggi abbiamo dubbi sulle riserve dell’Inter, ma col tempo questi stessi calciatori ci smentiranno. Intanto, però, io non capisco una cosa...».

Ci spieghi.
«Non capisco come Frattesi non possa giocare nell’Inter. È uno che cambia il ritmo, che fa spesso gol, che è titolare in Nazionale: io gli avrei dato un po’ più di fiducia. Per me uno così può decisamente partire dall’inizio anche in questa squadra».
 


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