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Casiraghi: "L'Italia non attrae i giovani. Proposi l'Inter ad Alaba, ma lui rifiutò"

di Christian Liotta

Intervistato dal magazine francese So Foot, Pierluigi Casiraghi, storico osservatore dell'Inter per l'estero, parla a tutto tondo della sua attività, svelando anche qualche aneddoto: "Faccio scouting esclusivamente per l'estero, dai 16 anni per l'Europa e dai 18 per gli extra-Ue. Per questi ultimi è più complicato perché bisogna liberare spazi nella rosa. Però si possono concludere operazioni in anticipo come ho fatto a suo tempo con Philippe Coutinho, preso a 16 anni dal Vasco da Gama e lasciato lì finché non raggiunse la maggiore età. Mete preferite? Il Sud America, dove i giovani vengono fatti giocare per aumentarne il valore. Li conosco tutti, ma ormai l'Inter non può più competere, perché ora arrivano gli inglesi, che mettono soldi in misura anche esagerata rispetto al valore del ragazzo, e per noi è finita". 

Casiraghi rivela anche i problemi endemici del calcio italiano e della visione all'estero non propriamente lusinghiera: "Ormai il nostro calcio ha un'attrattività sempre più bassa. Una volta proponevo ai ragazzi dell'Est di seguirmi e loro salivano sulla bici per raggiungermi; oggi invece si lamentano degli stadi vuoti, del non poter giocare, del finire prestati in C. Ormai preferiscono la Bundesliga, dove possono andare in prima squadra a vent'anni e giocare in stadi pieni. Una volta proposi l'Inter a David Alaba e lui mi rispose: 'Cosa ci vado a fare? Vado al Bayern'. Ormai ci restano le banlieues parigine, dove si trova di tutto. Anche se adesso i giovani sono attratti dal Psg e allora hanno iniziato a fare uno scouting totale. Però l'Inter affascina sempre; una volta dissi ad Axel Bakayoko, che ora gioca negli Allievi Nazionali di Benoit Cauet, che lasciare Parigi per Lione o Milano era la stessa cosa. Il rapporto qualità-prezzo è incomparabile, un giocatore forte in Italia mi costerebbe 10-15 volte in più".  

Casiraghi conclude augurandosi di andare avanti nel suo lavoro "finché la salute mi sorregge. Nel giugno scorso ho avuto un malore mentre assistevo al Torneo di Tolone, mi hanno portato in ospedale per insufficienza respiratoria. Per fortuna, non è stata riscontrata alcuna complicazione tumorale. Dopo 50 anni di Marlboro nei polmoni, non funzionava più nulla. Dopo 36 giorni di ricovero, sono tornato come nuovo. Voglio fare altri due anni, il tempo di formare gli Under 16 prima che arrivino alla Primavera. Poi, a che livello diventeranno calciatori dipenderà da loro; io, il mio dovere, l'ho fatto". 


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