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Cattelan: "Derby? Lo vivo con pessimismo. Sono pazzo di Barella, ha lo spirito di Berti. Eriksen è un artista"

di Egle Patanè
Fonte: Corriere della Sera

Anche un altro noto tifosissimo nerazzurro, Alessandro Cattelan dice la sua al Corriere della Sera prima del derby di Milano, in programma per questa sera. “Prima di ogni derby mi assale il pessimismo cosmico, penso sempre che succeda qualcosa di nefasto: un rigore al 90′, un rimpallo, la deviazione maledetta. Anche se negli ultimi anni ci è andata bene, ogni derby lo vivo così, pieno di premonizioni negative”.

Quanto vale in percentuale il lavoro di Conte nell’ottima stagione dell’Inter?
“A stare bassi direi il 100%. E’ un allenatore che porta punti: Conte porta la sua differenza, il suo talento, riesce a entrare nella testa dei giocatori, li convince a fare l’impossibile”.

Quanto tempo ci ha messo a perdonare le tinte bianconere di Conte?
“Zero. Appena ha lasciato la Juventus ho iniziato a pregare il dio Pallone che venisse all’Inter. Noi facciamo i tifosi, e ci dimentichiamo che parliamo di gente che lavora, di professionisti. Penso che per ogni allenatore la squadra più importante è quella che sta allenando, non quella del passato”.

Il giocatore dell’Inter per cui batte più forte il cuore?
“Barella. Se fossi un ragazzino sarei pazzo di lui. Ha lo spirito di Nicola Berti, il mio idolo da ragazzo: può diventare quello che Gattuso ha rappresentato per il Milan. Oltre alle doti tecniche, ha quel tipo di carattere giusto per far impazzire i tifosi. E poi Lukaku, non solo perché è un campione ma per il suo modo di essere amico di tutti, sempre pronto ad aiutarti, sempre disponibile ad un sorriso. Mi sembra abbia le qualità umane distintive che in uno spogliatoio contano”.

Il mercato di gennaio ha portato Moses, Young e soprattutto Eriksen: basta così?
“Servivano tantissimo ma servono ancora altri giocatori per tornare al fascino e all’allure che avevamo 10 anni fa. Adoro andare allo stadio in primavera, con il tepore delle giornate che si allungano, un tempo fantasticavo su Eto’o, Milito, Zanetti, Maicon e poi con tutto il rispetto mi sono ritrovato con Alvarez e Pereira. Ora con Eriksen si cambia, sai che stai andando a vedere giocare un artista”.

Il giocatore da togliere al Milan?
“Ibra, un giocatore fondamentale, si vede dall’impatto che ha avuto sulla squadra. Lui diventa il centro di gravita e riesce a migliorare chi gli sta intorno, riesce a far segnare gente che non aveva mai visto la porta”.

E come rinforzo chi ruberebbe?
“Theo Hernandez, mi sembra veramente forte e completo”.

Il derby da perderci il sonno?
“Il 6-0, con un’aggiunta tragica, era il giorno del mio compleanno ed è stato il peggior regalo mai ricevuto”.

Da ricordare?
“Il 4-0 dell’anno del Triplete, anche se forse fu l’occasione persa di rendere indietro quel 6-0 che prima o poi dobbiamo restituire. Ricordo anche un 1-0 nel 1996 con Centofanti titolare, i sacchetti di sabbia davanti alla porta e il gol decisivo di Branca. E il 3-2 con gol di Adriano dopo il 90′”.

Il 24 marzo torna la nuova stagione di ‘E poi c’è Cattelan’ su Sky Uno: quali giocatori vorrebbe avere?
“Ibra, perché è tra i grandissimi. E poi De Rossi, uno che parla poco ma sempre a ragion veduta”.

E Barella, il vecchio Berti, il nuovo Gattuso?
“Con gli interisti ho sempre paura di fare troppo l’interista”.

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