CdS - Inzaghi e il derby con la Lazio: tra il 26 e il 27 maggio disse sì all’Inter
di Stefano Bertocchi
Il giornale romano torna indietro alla fine di maggio per raccontare il divorzio tra Simone e il mondo biancoceleste. A mezzanotte tra il 26 e il 27 maggio non aveva ancora detto sì alla Lazio: il contratto lo aveva firmato Claudio Lotito, non il tecnico. C'erano dei dubbi ma si stava andando verso l’accordo, anche se con qualche forzatura: la proposta era di un rinnovo triennale (sino al 30 giugno 2024) con ingaggio da 2,6 milioni di euro più bonus.
"L’accelerazione mediatica nacque da indiscrezioni premature e capovolte nella mattinata successiva - racconta il Corsport -. Dopo 22 anni Simone doveva decidere se restare alla Lazio o se svoltare, accettando l’offerta dell’Inter, entrata in pressing martedì 25 maggio, due giorni dopo la fine del campionato e il divorzio da Conte". Inzaghi si era sentito tradito per primo arrivando a Reggio Emilia per l’ultima stagionale con il Sassuolo, scoprendo tra venerdì e sabato di un incontro tra Lotito e Gattuso, a sua volta in trattativa con la Fiorentina.
L’appuntamento per il rinnovo era fissato per mercoledì 26 a Villa San Sebastiano. "L’incontro, allargato al ds Tare, proseguì sino a notte fonda a Formello. Simone, tornato a casa, non riuscì a chiudere occhio. L’Inter era incombente, aveva già allertato Tinti, il suo ex manager. Quella notte capì che era arrivato il momento di lasciare la Lazio e scelse. La mattina dopo alle 9,30 lo aspettava il segretario Calveri a Formello per la firma. Simone telefonò a Lotito, voleva incontrarlo di nuovo per spiegargli le proprie ragioni e dirgli che sarebbe andato all’Inter. Il presidente lo invitò di nuovo a presentarsi a Formello per il rinnovo". Ma la decisione era stata presa, il resto è storia nota.
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Giovedì 2 maggio