Cellino insiste: "La Lega avrebbe dovuto pensare più al calcio e meno agli interessi di parte. Juve-Inter andava giocata a porte chiuse e stop"
Fonte: Corriere dello Sport
È un fiume in piena il presidente del Brescia, Massimo Cellino, intervistato dal Corriere dello Sport per parlare del momento delicato vissuto dal calcio italiano. "Dobbiamo solo vergognarci - attacca -. Questo fine settimana si deve recuperare la giornata che non si è giocata, con le sei partite rinviate. E poi tutto slitta di conseguenza".
Porte chiuse o porte aperte?
"Lo decide il governo. Io credo che la prevenzione sia la cosa più importante. Dobbiamo limitare il contagio, no? Su questo direi che siamo d’accordo tutti. Quindi se lei me lo chiede le rispondo che si deve giocare a porte chiuse. Penso sia la soluzione di minor danno, nell’attesa - come tutti speriamo - che si trovi presto una soluzione a questa emergenza. Lo so che è brutto giocare a porte chiuse ma è il male minore. Questo bisogna che lo capiamo bene e in fretta".
Molti suoi colleghi dicono che giocare a porte chiuse è penalizzante.
"Non capiscono un c***o. Col Cagliari, per altri motivi, ho giocato un anno e mezzo a porte chiuse. E ho vinto più partite a porte chiuse che a porte aperte. E senza virus. Chi dice che senza il pubblico che incita sei penalizzato dice una cazzata".
Di certo c’è che giocare a porte chiuse non è un bel biglietto da visita e priva i club dell’incasso.
"Ok, è un fatto, ma qui si tratta solo di capire se continuiamo - noi della Lega - a pensare solo al nostro orticello oppure a ragionare come sistema-calcio italiano".
Juventus-Inter è diventata una barzelletta.
"La grande cazzata è stata quella di rinviarla sabato mattina. Si doveva giocare a porte chiuse. Stop. Si giocava e basta. Il problema è diventato solo Juve-Inter. E questo mi mortifica, perché in Serie A ci sono venti società e non due: non si può continuare a lavorare per due sole società".
I club non erano d’accordo a giocare.
"Si sta demonizzando la Juve, tutti le stanno dando addosso. Ma io ho parlato con Andrea Agnelli: la Juve avrebbe giocato a porte chiuse".
E Marotta?
"Difende gli interessi dell’Inter, deve tenere conto di certe problematiche. Mi è stato detto che non potevamo trasmettere Juve-Inter a porte chiuse a livello mondiale perché avremmo dato il messaggio che l’Italia ha un problema. Ma ce l’abbiamo o no il problema? Vogliano far finta di niente? Se il problema c’è, eccome se c’è, allora è inutile nasconderlo".
Lei pensa che il campionato così sia falsato?
"Se non si gioca a porte chiuse e tutti insieme allora sì, lo sarà irrimediabilmente. Anzi, già così è un campionato falsato. Dobbiamo rimediare presto".
Secondo lei di chi è la colpa del caos che si è generato?
"Credo che la Lega avrebbe dovuto tenere un atteggiamento più calcistico e meno politico. Pensare più al calcio e meno agli interessi politici di parte. Ma difendo Dal Pino, è in carica da soli dieci giorni. Sono tornato in Lega dopo cinque anni di assenza e ho trovato solo egoismi, interessi personali, polemiche. C’è poco senso di responsabilità".