Colidio: "Inter, Icardi la cosa migliore che mi sia capitata. Trio con Mauro e Lautaro? Vedremo"
Lunga intervista telefonica concessa al Clarin da Facundo Colidio, attaccante dell'Inter Primavera, che ha raccontato come prosegue il suo adattamento nel calcio italiano a poco più di due anni dal suo sbarco a Milano. Ecco gli stralci più interessanti:
Ti sei adattato all'Italia e al suo calcio? Cosa ti ha sorpreso di più?
"Quando sono arrivato in Italia - racconta l'argentino - ho sentito che era tutto diverso. Il primo anno l'ho vissuto come adattamento perché il modo di giocare qui è diverso da quello argentino. È un calcio molto più tattico e fisico. L'obiettivo ora è di iniziare nel migliore dei modi ciò che sta arrivando".
Giochi nell'Under 19, ma hai già fatto la preparazione con la prima squadra: sei pronto per fare il salto?
"Sono stato fortunato a fare la preseason con la prima squadra, ma devi sempre andare avanti passo dopo passo. È il modo migliore di affrontare il calcio. Non voglio saltare le tappe. Sono calmo e disponibile per l'allenatore (Luciano Spalletti ndr)".
Come va con gli altri argentini?
"Il primo con il quale ho avuto un rapporto, non appena sono arrivato in Italia, è stato Zanetti. Vado molto d'accordo e lui è sempre a mia disposizione. Icardi e Lautaro Martinez li ho conosciuti nella preaseason: sono entrambe brave persone".
Nell'Inter Primavera in che ruolo giochi?
"Le formazioni titolari cambiano molto qui. Posso giocare 9 o con due punte. Ora, dato che abbiamo diversi tornei e partite da giocare, in squadra ci sono diverse rotazioni. Sono arrivato alla fine di agosto dello scorso anno e la prima stagione è stata di adattamento. Perché era tutto completamente nuovo. E questo mi ha aiutato molto a sviluppare la mia posizione in campo".
Da ragazzo avevi Cristiano Ronaldo come un idolo. Chi ammiri oggi: CR7, Icardi, Luis Suárez, Robert Lewandowski?
"Non ho un riferimento. Guardo molto il calcio e cerco sempre di imparare da tutti. Sto prendendo le caratteristiche di ciascuno, sia ciò che mi piace che quello che non mi piace. Questa è la cosa bella: imparare dai più grandi".
Una cosa che hai appreso guardando Ronaldo?
"Da piccolo sono rimasto impressionato dal suo modo di lavorare con costanza. Grazie a ciò è arrivato molto lontano".
C'è la stessa pressione in Italia sui numeri nove come c'è in Argentina?
"I nove devono sempre fare gol, in qualsiasi Paese e in qualsiasi squadra. Da nove, sono io a mettermi addosso la pressione".
Ti consideri un 9 come Palermo o più tecnico?
"Palermo è il capocannoniere storico di Boca, sento che il mio modo di giocare è diverso dal suo".
Il tuo grande obiettivo è essere il 9 della nazionale argentina?
"Il mio obiettivo è quello di arrivare il più lontano possibile".
Immagino che il primo passo sia diventare il nove dell'Inter, anche se ora hai molta concorrenza con Icardi e Lautaro Martínez...
"E 'impossibile rubare il posto a Mauro: è un capocannoniere storico dell'Inter, il capitano, e io imparo molto da lui. Avendolo vicino posso sempre ricevere consigli da lui. È la cosa migliore che mi sia capitata da quando sono arrivato in questo club. Avere un attaccante come lui come compagno di squadra è molto importante".
Un giorno sarà possibile il tridente Colidio-Lautaro Martínez-Icardi?
"Lo dirà il tempo".
La Sub 20 giocherà il sudamericano a gennaio, in Cile. Sei in contatto con Scaloni?
"Non sono in contatto con nessuno. Dopo L'Alcudia non ho parlato con nessuno di loro. Lionel è un grande tecnico, almeno era con noi. Ora è l'allenatore della Selezione maggiore ed è lui che decide".
Hai già vinto qualche titolo con l'Inter?
"Sì. La scorsa stagione abbiamo vinto lo scudetto (a giugno ha segnato un gol nel 2-0 con la Fiorentina ndr), la Supercoppa (a gennaio ha segnato i due gol nel 2-1 a Roma ndr) e il torneo di Viareggio con l'Inter Primavera. Sono molto contento perché essendo il primo anno abbiamo vinto tanto e questo mi aiuta ad avere più fiducia".
Come ti trattano i tuoi compagni?
"Dal primo momento sono stati sempre molto bravi con me. Nel campus c'è un ragazzo irlandese (Ryan Nolan ndr) che parla spagnolo e mi ha aiutato molto ad entrare nel gruppo. E mi ha anche insegnato un po 'di italiano".
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