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Conte: "Fossimo in testa alla sosta, daremmo un segnale importante. Lavoriamo per lasciare una traccia"

di Redazione FcInterNews.it
Fonte: dall'inviato al Suning Training Centre (Appiano Gentile), Mattia Todisco

Ultimo impegno in campo del 2019 per l'Inter, domani al Meazza contro il Genoa (ore 18). E ultima conferenza stampa pre-gara al Suning Training Centre per Antonio Conte, prima della pausa per le festività. FcInterNews.it è sul posto e riporta le parole dell'allenatore salentino.

Inter-Genoa è la partita più importante della stagione, per varie ragioni.
"Di quest'anno sicuramente, anche perché è l'ultima da giocare. Ho sempre detto che volevamo arrivare a Natale nelle migliori condizioni possibili, rimanendo in alto. Sono stati cinque mesi in cui abbiamo dovuto affrontare problemi importanti. Li stiamo affrontando nella maniera giusta e il fatto che siano emersi questi problemi ha responsabilizzato molto tanti calicatori, i quali hanno capito che bisognava alzare i giri del motore e dare di più".

Che occasione può essere per Agoume ed Esposito? Recupererà qualcuno tra gli infortunati?
"Sicuramente c'è stata una crescita importante da parte di questi due ragazzi. Hanno avuto modo di allenarsi con noi, soprattutto Esposito e poi anche Lucien. Tutti e due sono giovani, hanno avuto la possiiblità di esordire e l'hanno meritata. Stanno crescendo, sono due ragazzi che potenzialmente hanno le capacità per diventare parte delle fondamenta dell'Inter per tantissimi anni. Credo tanto in loro. So che a prescindere la risposta sarà positiva perché ci metteranno il massimo impegno, sia che partano subito o a gara in corso o anche se non fossero utilizzati. Sugli infortunati vediamo, manca l'ultimo allenamento. Faremo delle valutazioni sapendo che le squalifiche di Brozovic e Lautaro, con la coperta corta, ci rende ancor più in emergenza. Ma dobbiamo affrontarla forti del fatto che in queste situazioni diamo il meglio. Sono certo che lo faremo anche domani, aiutati dai nostri tifosi".

Cosa vorrebbe dire chiudere l'anno in testa con tutte queste difficoltà?
"Sarebbe un segnale importante per noi e tutto l'ambiente. Ero molto preoccupato un po' di tempo fa perché c'era una situazione che ci costringeva a scelte obbligate, a puntare sempre sugli stessi calciatori e prenderci dei rischi importanti. Avevo detto che avremmo cercato di arrivare a Natale nel migliore dei modi possibii. Siamo lì, sarebbe fantastico se domani riuscissimo, in una situazione di grande emergenza, a vincere la partita. Incontriamo un Genoa che ha bisogno di punti e viene da una partita persa in casa. Conosciamo il valore dell'avversario, dobbiamo affrontarlo con testa, cuore e gambe".

Due pareggi nelle ultime due, cosa vi è mancato?
"Io sono molto critico e chiedo molto ai ragazzi, ma abbiamo raccolto meno di quanto meritato. Non è bello parlare di sfortuna o fortuna ma abbiamo avuto tante situazioni che dovevano essere sfruttate nel migliore dei modi. Potevamo stare più attenti in alcune situazioni in fase difensiva ma le prestazioni sono state positive. Sappiamo benissimo che il risultato sposta il giudizio sulla prestazione. Mi auguro di vedere la stessa voglia che ho visto con Roma, Barcellona e Fiorentina. E un po' più di attenzione in tutto e per tutto. Domani dovremo essere perfetti per vincere".

Dopo i primi cinque mesi qual è l'obiettivo?
"L'obiettivo nostro fin da inizio anno è sempre quello di diventare una squadra credibile. Chi ci affronta deve sapere che sarà dura. Penso che abbiamo iniziato un percorso e ci stiamo lavorando. Quando inizi un percorso sai benissimo che durante questo percorso puoi trovare buche, una zona sterrata, salite. Puoi trovare di tutto per stoppare il tuo cammino. Dobbiamo essere bravi ad andare avanti, al di là delle difficoltà che possiamo incontrare e che abbiamo riscontrato in cinque mesi. Ci vorrà pazienza, io per primo dovrò averne e cercare di continuare a costruire. Io a volte ho detto che non devi per forza vincere. A votle vinci e stai distruggendo. La vittoria è effimera, inganna. A volte puoi vincere e sai che pian piano stai distruggendo. Ci sono situazioni in cui non vincendo sai comunque che stai ponendo basi solide, che stai costruendo basi solide ch può diventare importante nel tempo. Penso che l'intenzione nostra sia questa, fare le cose per bene, le cose serie. Prima si abbreviano i tempi e meglio è ma sappiamo benissimo che ci sono altre squadre forti che hanno iniziato il percorso da un bel po' di tempo".

Quanto ti piace far parte di questo progetto e di questa storia?
"Più passa il tempo e più entri dentro il progetto e la situazione. Sono stati cinque mesi in cui abbiamo lavorato tanto e in cui ci sono state difficoltà. Abbiamo spremuto tante energie fisiche e mentali. Sapevo benissimo che iniziavamo un nuovo progetto e ci sarebbero state delle difficoltà. La mia storia parla chiaro, non ho mai trovato situazioni apparecchiate, dove ti siedi e inizi a mangiare. Ho trovato sempre situazioni dove, fin dall'inizio, ci siamo seduti e non abbiamo scelto noi le portate. Stiamo facendo un grande lavoro, stiamo lavorando tutti insieme per costruire qualcosa di importante e come ho detto sarà importante lasciare una traccia, che non significa vincere ma porre delle basi importanti: cultura del lavoro, professionalità, serietà nei comportamenti. Ci tengo che lasceremo una base".

Come ha reagito Sanchez all'infortunio in questi mesi?
"E' stata una tegola non da poco per noi. In tutto questo tempo aver avuto Lukaku e Lautaro sempre disponibili ci ha permesso di ovviare un po', ma al tempo stesso è cresciuto Esposito sotto tanti punti di vista. Lui freme per tornare, è inevitabile che ama la competizione e la sfida. Morde il freno, bisogna rispettare dei periodi previsti dal professore che lo ha operato. Ma ha voglia, ha desiderio di giocare e mi auguro ci possa dare qualcosa in più".

Skriniar è fondamentale, ma ha visto in difficoltà in questi mesi lui e Godin?
"Se vogliamo parlare di Skriniar sapete benissimo, vedendo il suo utilizzo, che considerazione ho. Quanto è imprescindibile per noi. E' un difensore moderno, è giovane. Sta lavorando tanto per cercare di migliorare anche perché ha tutta la vita davanti. Sta facendo bene, come i suoi compagni di reparto. Non so che in posizioni siamo a livello difensivo in Italia ma essere vicini alla testa della classifica dimostra che tutti stanno facendo bene".

FcIN - Che bilancio fa del suo 2019?
"E' stata un'annata divisa perché da gennaio in poi c'è stata qualche chiacchierata con qualche società interessata. Abbiamo trovato un'intesa con l'Inter, forte anche del fatto che col direttore Marotta avevamo già lavorato insieme in passato. Mi è piaciuto molto quel che ha detto il presidente, l'ambizione della proprietà e la voglia di costrurie qualcosa, sapendo tutti quanti che la base di partenza era lontana dalla possibilità di giocarci qualcosa di importante. Sono passati cinque mesi, sono contento di aver trovato questo gruppo di calciatori perché sicuramente la cosa che mi piace di più è venire qui al centro sportivo e lavorare con chi c'è qui perché sono persone eccezionali. Iniziando dai calciatori ma anche i giardinieri, il magazziniere, le guardie. Questo mi ha sorpreso molto in positivo e mi dà gioia e voglia di continuare a lavorare nonostante a volte ci siano delle situazioni per cui mi passa".

Avete raggiunto maggiore consapevolezza anche nel difendere più bassi. Questo può aiutarvi nel prosieguo della stagione?
"Noi stiamo lavorando da inizio anno su determinati concetti. Quando inizi con un allenatore nuovo e con altre idee c'è bisogno di tempo. E' inevitabile che più passa il tempo e più l'idea entra nella testa del calciatore, ecco perché quando parlo di step di crescita parlo di porre basi importanti. Più tempo stai con i ragazzi e più puoi lavorare sul dettaglio, sulla gestione della partita, per capire quando bisogna andare a pressare alti o buttare una palla in tribuna, andare in bandierina o prendersi un fallo. Sono tutti dettagli da migliorare, ma solo il tempo ci darà modo. Continuando così io vedo un percorso bello perché c'è voglia di fare da parte dei ragazzi".


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