Cordoba: "Gli ultimi due anni traumatici. Il problema? Non posso dire le mie idee. Su Murillo, Simeone e un mio ritorno..."
Fonte: dall'inviato Matteo Serra
Presente alla festa per i 15 anni di Fondacion Pupi presso il Mercedes Center di Milano, Ivan Cordoba si sofferma sulle difficoltà incontrate dall'Inter in quest'inizio di stagione: "Come tutti non mi aspettavo che la squadra potesse andare così male, ma il calcio è così. Bisogna affrontare il problema e cercare di trovare delle soluzioni in fretta, perché altrimenti diventa difficile rincorrere quelli che stanno davanti. Quale il problema maggiore? Io ho le mie idee ma non posso dirle qua, voglio tenermele per me e magari condividerle con persone di fiducia. Chi è dentro sa esattamente qual è il problema e come risolverlo. Sappiamo che sono stati due anni traumatici per i tanti cambiamenti. Non si riesce a formare uno zoccolo duro e una base da cui ripartire. Bisogna avere pazienza, credere in dei giocatori e puntare su questi fino in fondo. E i giocatori devono essere convinti di essere nel posto giusto per tirare il carrello e andare avanti".
Un parere anche sulle esclusioni di Jeison Murillo: "Non è un buon momento per lui, ma capita a tutti i giocatori. L'allenatore fa le sue scelte e lui deve avere le motivazioni per ritrovare il suo posto, lavorando tantissimo e cercando quel Murillo che abbiamo visto. Penso che il ritorno di Samuel sia un'ottima cosa, può dare tantissimo al reparto difensivo che si è visto un po' in confusione. Pioli mi piace tantissimo, conosce tanto il calcio italiano e la mentalità dei giocatori. Fa fatica anche Miranda? Tutti in generale stanno facendo fatica. Bisogna ricompattarsi e tenere alcune cose dentro la squadra".
Simeone può essere l'allenatore giusto per tornare a vincere? "In questo momento serve un allenatore come Pioli: è l'allenatore giusto, gli auguro che possa continuare a lungo con l'Inter e togliersi delle soddisfazioni. Se un domani verrà il momento di Simeone, sono certo che lui darà quello che può dare: carica e adrenalina che sa trasmettere alla squadra. Ma non bisogna pensare a cose che adesso non esistono". Chiusura su un possibile ritorno in nerazzurro: "Io l'Inter la porto sempre nel cuore. Sarei lusingato, perché l'Inter per me è una famiglia".