Dacourt: "Via prima del Triplete, non ho rimpianti. Ibra? All'Inter era il leader"
di Mattia Zangari
Dopo l'amarcord, si passa alla stretta attualità: "È favorita la squadra di Simone Inzaghi. In questo momento secondo me i nerazzurri hanno qualcosa in più e lottano da favoriti nella corsa scudetto. Però la Roma spinta dai tifosi può fare una buona partita".
Riportando l'orologio del tempo al 2009, Dacourt spiega di non avere rimpianti per non aver fatto parte della squadra del Triplete: "No, non ne ho. Nella vita prendiamo delle scelte ed è giusto così. Poi vivere di rimpianti non porta da nessuna parte. Ho lasciato l'Inter quando è stato il momento di farlo".
D'altronde, prima aveva collezionato tanti successi con la maglia nerazzurra, grazie a due totem come Mancini e Ibrahimovic: "Mancio era un fuoriclasse, lo è stato ancora di più alla guida dell'Italia, ha conquistato scudetti e coppe con una squadra formata da campioni. Per quanto riguarda Ibra, era il nostro leader. Poi è sempre stato un capo per natura. All'Inter faceva giocare bene tutti quelli che gli stavano attorno: succede la stessa cosa al Milan. Ibra non invecchia mai. È un grande campione".
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