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Dalbert: "All'Inter per lasciare il segno. Nizza? Coscienza a posto, ma dai tifosi ho ricevuto minacce"

di Filippo M. Capra

In una lunga intervista concessa a France Football, Dalbert Henrique ha parlato dei suoi tempi al Nizza e del suo arrivo all'Inter. 

Hai preso coscienza del fatto che sino a poco fa lavoravi in un supermercato e ora giochi in uno dei migliori campionati al mondo? 
"E’ stato tutto molto veloce, ora vivo il sogno che avevo da bambino. Oggi gioco in un club molto importante, ma non ho intenzione di fermarmi: voglio lasciare un segno nella storia dell’Inter e vestire la maglia della Nazionale brasiliana. 

Perché ti sei scontrato con il Nizza in estate? 
"Certe opportunità arrivano una volta sola. Quando è arrivata la proposta dell’Inter ho innanzitutto pensato alla mia famiglia: volevo metterli al riparo. Poi ho pensato a me e mi sono detto che avrei provato un’esperienza straordinaria, che mi avrebbe dato più visibilità anche per la mia Nazionale: quando sono arrivato al Nizza la prima cosa che ho detto ai dirigenti è che avrei voluto giocare con la Seleçao, e giocando nell'Inter avrei avuto più possibilità di essere convocato. E’ un peccato che alcuni non abbiano capito la mia decisione, ma non è poi così grave".

Come ha reagito il tuo vecchio spogliatoio? 
"Era dalla mia parte, i giocatori al mio posto avrebbero agito allo stesso modo. Alcuni non erano d'accordo ma non avevo scelta, era l'unico modo per avere successo. Il Nizza non ha rispettato la mia volontà e non ha dimostrato di contare su di me, da lì il braccio di ferro. A volte mi sono sentito in colpa, ma è stato necessario. Ora ho la coscienza a posto". 

Deluso dal presidente Rivere?
"Il presidente è una persona comprensiva. Ha capito la mia posizione ma al tempo stesso ha voluto difendere quelli che erano gli interessi del club, è normale. La cosa che mi ha deluso di più è stata la mancanza di considerazione. Se i dirigenti non volevano vendermi allora volevano che restassi. Ma a quel punto, avrebbero dovuto valorizzarmi di più o per lo meno discutere per migliorare il mio contratto. Non era una questione di soldi, ma visto da dove arrivo, devo mettere al sicuro la mia famiglia. Si tratta di una necessità, una questione di sopravvivenza. Ma si sono detti: 'Dalbert torna dalle vacanze, si allenerà e tutto andrà bene'. Non hanno voluto negoziare e non mi hanno proposto nulla. Questo mi ha spinto a lasciare Nizza". 

I tifosi come hanno reagito? 
"Male. Ai loro occhi sono stato un traditore e mi hanno fischiato contro l’Ajax. E’ stata una cosa che mi ha fatto stare male. In futuro vorrei tornare al Nizza, ma penso non sarà possibile. Io per questa maglia ho dato tutto, non ho voglio di vedere la collera negli occhi dei tifosi".

Perché sarebbero in collera?
"Prima che partissi, ho ricevuto tantissimi messaggi minatori da parte di essi. Dicevano che avrebbero voluto rompermi le gambe. Altri si auguravano di vedermi morto. Hanno inviato anche dei messaggi a mia moglie tramite i social network per minacciarla. Ho avvertito la loro collera e mi ha fatto male, spero che possa passargli". 

Vuoi mandare loro un messaggio?
"Ho molto rispetto per i veri tifosi e per il club". 

Segui ancora il Nizza in campionato? 
"Quando posso guardo le partite. Ho ancora tanti amici lì, Dante su tutti. Spero facciano bene e che raddrizzino la rotta". 


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