Dalbert: "Sarei rimasto all'Inter, ma ha deciso Conte. Lautaro e Lukaku fenomeni veri, però noi vogliamo vincere. Se segno, esulto"
Fonte: Corriere dello Sport
Fiorentina-Inter di domenica sera sarà la partita di Henrique Dalbert, in prestito ai viola dove si sta rilanciando dopo la parentesi opaca in nerazzurro. L'esterno sinistro brasiliano è stato intervistato dal Corriere dello Sport.
Dalbert, che effetto le fa trovarsi di fronte la sua ex squadra da prima in classifica?
"Così è la vita. Ha deciso l’allenatore ed io volevo ritagliarmi maggiore spazio. E l’esperienza alla Fiorentina è stata la scelta migliore che potessi fare".
Dopo quattro ko consecutivi in campionato, la gara di domenica è decisiva anche per Montella. Ne sentite il peso?
"Io non penso al fatto che possa saltare l’allenatore, io sono concentrato solo sul vincere. Lo stimiamo tutti, è un tecnico fantastico, un’ottima persona. Io, in campo, correrò anche per lui, così come il resto della squadra".
Pure se di fronte c’è l’unica squadra capace di vincere sette volte su sette gare in trasferta?
"Non esiste la squadra invincibile, pur avendo l’Inter un organico di assoluta qualità".
Per altro i nerazzurri arrivano al Franchi dopo l’amara eliminazione dalla Champions.
"Saranno arrabbiatissimi, ma le nostre motivazioni non sono affatto da sottovalutare. Alcune loro certezze, con l’eliminazione dalla massima competizione europea, saranno venute meno, ma non per questo potremo sottovalutare niente. Di contro, noi di motivi per fare bene ne abbiamo uno più di mille".
Qual è il valore aggiunto dell’Inter?
"Sono primi in classifica e non a caso. Lautaro, incontenibile, e Lukaku sono fenomeni veri, di quelli capaci di dare fastidio con un solo movimento. Toccherà anche a me cercare di contenerli. Attenzione poi a non trascurare Brozovic, che conosco molto bene e pure lui può fare la differenza".
La spinta di Firenze potrà essere decisiva?
"I nostri tifosi sono da sempre, e ovunque, un’arma in più. Dobbiamo vincere anche per loro. Ad ogni costo".
Una curiosità: esulterebbe in caso di gol?
"Assolutamente sì. E’ questione di rispetto, nei confronti della Fiorentina che ha creduto in me e della tifoseria, che mi ha sempre sostenuto".
Capitolo razzismo. Lei ha visto, per primo e vivendolo sulla sua pelle, un arbitro fermare una gara per i cori razzisti. E’ questa la strada giusta?
"Vi dico che è stato un momento triste, quei cori ti toccano, non se ne vanno via tanto facilmente. Diecimila euro di multa? Io credo che la strada da seguire sarebbe piuttosto quella tracciata in Inghilterra, che ha vissuto direttamente coinvolto il mio amico Fred (il colpevole è stato arrestato, rischia il daspo a vita e il posto di lavoro, ndr)".
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