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De Boer: "Tante partite fino a dicembre. Icardi vero leader. Kondo e Brozovic..."

di Alessandro Cavasinni

Seconda giornata del Golden Foot, parla Frank De Boer in conferenza stampa. "Essere nella Promenade con grandi giocatori è un grande onore, sono contento che sia riconosciuto così il mio lavoro - ha detto il tecnico dell'Inter -. In Italia sta cambiando tanto la mentalità. La Juventus ha mutato il modo di giocare, io voglio fare lo stesso con l'Inter. Per me è possibile, l'Inter ha grande storia e giocatori di qualità. Possiamo fare cose importanti".

Le prossime partite dovrebbero essere abbordabili. Qual è l'obiettivo prima della sosta?
"Sarà un momento importante per noi, fino a dicembre si gioca ogni 3-4 giorni e in ogni partita dobbiamo migliorare. Ho molta fiducia che le prossime partite saranno positive per noi, ma dobbiamo lavorare duro. Col Cagliari non sarà facile, ma so che nessuna partita è facile in Italia".

Qual è il suo giudizio su Icardi? Perché non viene chiamato dall'Argentina?
"Se gioca come sta giocando all'Inter, l'approdo nella Nazionale argentina sarà solo questione di tempo. Non fa solo gol ma lavora anche molto per la squadra, da leader vero. È il primo passo per la Nazionale".

Maradona ha definito Icardi come un "traditore".
"Icardi ha fatto bene a dire una cosa sola su Maradona. Non ho da aggiungere altro, a noi non serve. Per me così è abbastanza. Ha risposto ed è chiusa qui".

Quanto perde il Napoli senza Milik?
"È un ottimo giocatore e un professionista serio anche fuori dal campo (De Boer lo ha allenato ai tempi dell'Ajax, ndr). È un peccato che si sia fatto male, al Napoli stava facendo bene".

C'è davvero troppa pressione in Italia?
"In ogni grande squadra c'è pressione, ma dobbiamo convivere con la realtà. Normale che durante le prime due settimane ci sia da conoscere l'identità dell'Inter. Questo passo ormai è stato fatto e ora possiamo andare nella direzione che spetta a un così grande club. Stiamo facendo quello che dobbiamo, ma so bene che è difficile ottenere subito dei risultati".

A gennaio sarà possibile vedere in rosa nuovi giocatori come Darmian?
"Non voglio parlarne, fare nomi crea solo disturbi e io non voglio. È solo questione di correggere piccoli dettagli, anche a Roma abbiamo giocato abbastanza bene ma abbiamo fatto degli errori. Per me sarà un grande passo avanti correggerli: non bisogna perdere mai palla troppo facilmente e bisogna vincere i duelli. Ma per quello che voglio vedere stiamo facendo bene".

E su Brozovic ci sono novità?
"Sono felice che abbia giocato due gare con la Croazia, era importante perché aveva bisogno di mettere minuti nella gambe. Ora vedremo come starà. Per me è un grande giocatore che ci può aiutare a giocare meglio e vincere. È solo questione di tempo, lui è dei nostri e i migliori giocano".

L'Inter può essere considerata squadra da scudetto?
"Ogni giorno le cose possono cambiare. Dopo la vittoria con la Juventus, molti hanno pensato che fossimo da titolo e poi dopo il pari col Bologna e il ko con la Roma ho sentito dire ben altro. Si va avanti passo dopo passo, siamo vicini alla forma che voglio vedere".

C'è tanto da migliorare in difesa?
"Abbiamo molta qualità in questa squadra, quando giochiamo uniti possiamo vincere contro chiunque. Bisogna sempre giocare di squadra. Il gruppo conosce la filosofia di gioco che voglio. A Roma abbiamo dominato per 70 minuti e non molte squadre ci riescono. Per me è il primo segnale di cambiamento. Io penso alla squadra, non ai singoli. Giocando di squadra, i punti arriveranno".

Considera Icardi più forte di Higuain?
"Sono ottimi entrambi. Hanno stili diversi e hanno dimostrato di valere molto per le loro squadre. Per me sono storie per la stampa, ognuno deve pensare alla propria squadra. Basta che segnino entrambi tanti gol, uno vorrà farne più dell'altro, ma non è importante".

La situazione di Kondogbia? 
"E' giovane, per me ci sono dettagli da migliorare. Ha fisico, qualità, deve lavorare sui dettagli. E' come Pogba: è lo stesso ruolo, deve vincere duelli, giocare semplice, ma per me ha tutto per essere un top-player".


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