Dopo Bologna e Parma, ecco l'Inter: la grande sfida di Ishak Belfodil
A 21 anni, essere chiamati da una società prestigiosa come l’Inter è sicuramente un grande traguardo. Ancora di più se la società nerazzurra ha deciso di puntare su di lui per rimpiazzare un nome comunque prestigioso come quello di Antonio Cassano e vedere in lui una spalla ideale per l’altro nuovo giovane attaccante della rosa nerazzurra, Mauro Icardi, per costruire un reparto offensivo potenzialmente molto importante, nell’immediato e sul medio-lungo termine. A 21 anni e con una stagione e mezza di Serie A alle spalle, Ishak Belfodil si appresta ora ad affrontare la sfida sin qui più importante della sua carriera, quella nerazzurra. Dopo giorni di corteggiamento, alla fine è arrivato il fatidico sì per l’approdo dell’attaccante franco-algerino alla corte di Walter Mazzarri, tecnico che vede in lui l’elemento ideale per i suoi schemi offensivi.
Nato a Mostanagem, città algerina anticamente nota come Cartenna, nel gennaio del 1992, Belfodil ha vissuto tutta la sua vita calcistica in Francia, dapprima in squadre minori come Elancourt e Trappes Saint-Quentin, per poi approdare, nel 2005, nelle squadre giovanili del Paris Saint Germain. La sua esperienza nella capitale durerà solo una stagione, dopodiché altro girovagare per l’exagone, tra Boulogne-Billancourt e Clermont; sarà in quest’ultima squadra che verrà notato dagli scout dell’Olympique Lione, che nel novembre del 2008 lo tesserano per quattro anni. E’ la prima svolta della sua giovane carriera: al primo anno sbalordisce tutti segnando sette gol in sei partite in un torneo federale transalpino denominato Coppa Gambardella, e da lì in poi brucerà progressivamente le tappe fino al debutto in prima squadra, avvenuto a soli 17 anni il 22 agosto 2009 contro l’Auxerre. Avrà anche l’onore di assaggiare la Champions League coi Gones, per poi scendere nella seconda squadra del club, dove viaggia alla media di un gol ogni due partite.
E’ nella primavera del 2011, in occasione delle fasi di qualificazione dell’Europeo Under 19, che viene adocchiato dagli uomini mercato del Bologna, che riescono nel gennaio del 2012 a portarlo in Italia in prestito. Il tecnico Stefano Pioli, per la verità, non lo impiegherà moltissimo (appena otto gettoni) ma già qui fa intravedere quelle che sono le sue doti. E quelle presenze basteranno infatti per convincere il Parma a prenderlo a titolo definitivo dalla formazione francese, per la somma di 2.5 milioni di euro. Parte col botto, realizza il suo primo gol coi ducali a settembre contro il Chievo, ma poi, nel girone di ritorno, si perde un po’ e trova maggiori difficoltà a segnare. Ma le qualità importanti restano immutate, e su questo fanno affidamento ora nel suo nuovo club.
Mazzarri avrà ora a disposizione un attaccante potente e agile, in grado di coprire entrambi gli spot offensivi del 3-5-2; è molto bravo a giocare di sponda per i compagni, aprendo loro varchi importanti in area. Non è un azzardo paragonare il suo stile in campo a quello dello Zlatan Ibrahimovic specie dei tempi dell’Ajax, in grado di agire da prima punta come da fare da spalla ad un compagno. Dotato di un destro potente, è particolarmente abile a muoversi negli spazi stretti come nell’accentrarsi partendo defilato, puntare l’uomo e colpire. Ovviamente, deve trovare maggiore continuità nel rendimento e magari un po’ di fame in più sotto porta. Classe in campo e tanta riservatezza fuori, musulmano praticante (è sua consuetudine festeggiare i gol con il sujûd, una delle unità costitutive della preghiera canonica islamica), Ishak è ora chiamato alla grande sfida: quella di affermarsi in una piazza importante come Milano, e conquistare il pubblico di San Siro dopo gli anni in Emilia. Ma per uno che già a 17 anni giocava nel calcio che conta, questo potrebbe anche non essere un problema…