Dopo il City e prima del derby, il dolce obbligo a ricorrere al turnover spiegato da Inzaghi
Dopo aver ribadito come il digiuno da gol di Lautaro, ancora a 0 reti in queste prime cinque partite giocate, non rappresenti nessun caso (LEGGI QUI), Simone Inzaghi, forte della prestazione fatta all'Etihad Stadium, torna a sottolineare come le rotazioni alle quali ricorre non siano argomento di cui far notizia. L'allenatore dell'Inter, reduce per l'appunto da una grande risposta ottenuta in casa del Manchester City di Guardiola, oggi più che mai ribadisce a petto in fuori: "Io ho tutti titolari e ho grandissimo rispetto e considerazione di tutti i giocatori. Loro hanno il dovere di mettermi in difficoltà, come stanno facendo". Un'uscita che ben si lega a quanto affermato sul capitano, partito proprio dalla panchina a Manchester, dove il piacentino ha mischiato le carte delle titolarità facendo a meno di ben quattro degli undici titolarissimi e affidando l'esordio in Champions League 2024/25 a 'seconde linee' come Bisseck, Carlos Augusto, Zielinski, Taremi.
Una mossa che prima trova gli applausi, poi eco nelle parole pronunciate nella sala stampa del BPER Training Centre questo pomeriggio, che fungono da chiara indicazione sul futuro. In una stagione che vede tanti cambiamenti e necessità d'adattamento, la possibilità di rotazioni era il desiderio neanche così nascosto del tecnico piacentino che oggi sà di poter fare affidamento su una rosa ben allestita. Giocatori che giorno dopo giorno gli rendono complicata la via della scelta, come da lui stesso ammesso, e non a caso che nutre ancora "qualche dubbio di formazione che scioglierà domattina". Complicazioni sì, ma si fa per dire, specie alla luce di una Champions che regala due partite in più e di un campionato che non lascia mai tranquilli come spiega ulteriormente nella chiacchierata davanti ai giornalisti prima della stracittadina di domani: "Ci saranno due partite in più, è normale che partite come quelle fatte in Champions portano via energie fisiche e mentali. Preparare partite così non è semplicissimo, ma i campionati penso si vincano negli scontri diretti e poi grande importanza ce l'hanno anche quelle con le piccole che in queste prime cinque partite di campionato sembra diano parecchio fastidio a tutti", parafrasando tra le righe il motivo per il quale il turnover non dovrebbe far notizia, tanto più in una squadra come l'Inter dalle ambizioni di competere a tutti i livelli e oggi felicemente 'costretta' a poter contare su un ventaglio ampio di uomini in grado di contribuire alla causa.
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