Emmers: "Inter, qui è importante che tu cresca pure come persona. Tra due anni sogno la prima squadra e la Champions"
Intervistato dal quotidiano belga Het Belang van Limburg, Xian Emmers, centrocampista 17enne riuscito a imporsi nella Primavera di Stefano Vecchi, ha ripercorso la sua crescita nel settore giovanile nerazzurro, partendo dal suo primo approccio con il club e dall'esperienza dello scorso anno negli Allievi: "Dopo essere stato qui due volte avevo già deciso. Ero emozionato. All'inizio è stato difficile per la lingua, ma dopo due mesi di studio con un insegnante di italiano è andato tutto liscio".
Nato a Lugano ma di nazionalità belga, nonostante il sito dell'Inter mostri la bandiera svizzera vicino al suo nome. "Spagnoli, serbi, francesi... Nelle giovanili dell'Inter - commenta Emmers - abbiamo giocatori di tutte le nazionalità, ma non esistono conflitti. Andiamo tutti d'accordo. Viviamo insieme il lavoro sul campo d'allenamento e abbiamo del tempo libero per noi stessi. Ovviamente non puoi tornare a casa all'una di notte, ma all'Inter considerano importante che tu cresca anche come persona".
Quest'anno ha dovuto fare i conti con diversi infortuni. "Sfortunatamente è andata così. L'anno scorso ho avuto una buona stagione. Dopo cinque partite sono entrato nella formazione e ogni match in cui ho giocato abbiamo vinto. Avevamo una squadra forte. È un peccato che non ho potuto giocare la finale contro l'Atalanta per squalifica". Centrocampista più da assist che da gol, lui sorride: "L'anno scorso ne ho segnato uno su calcio d'angolo. E a Como ho fatto un gol da fuori area".
Per concludere, dove si vede Emmers fra due anni? "Se posso sognare, spero di essere in prima squadra e di giocare la Champions League. Poi sogno di essere in nazionale e, ultimo, giocare il Mondiale".