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Europa League, Gruppo K: diamo uno sguardo alle tre avversarie dell'Inter

di Redazione FcInterNews.it

A Montecarlo, nella giornata di venerdì, sono state rese note le 3 squadre che insieme all'Inter comporranno il gruppo K dell'Europa League 2016/2017: girone impegnativo ma "fattibile". L'Inter ha l'obiettivo e la possibilità di vincerlo ed arrivare fino in fondo alla competizione, ma per farlo dovrà vedersela, prima delle altre, con Sparta Praga, Southampthon e Hapoel Beer Sheva. Andiamo a conoscerle meglio.

SPARTA PRAGA - E', per distacco, la squadra più importante della Repubblica Ceca per palmarès e tradizione. Dal 1893, anno di fondazione, vanta 24 campionati cecoslovacchi, 12 campionati cechi, 8 Coppe di Cecoslovacchia, 6 Coppe di Repubblica Ceca e 2 Supercoppe ceche. Rispetto alle altre 2, è la più impegnativa da affrontare dal punto di vista dell'approccio perchè è abituata a partecipare a manifestazioni europee. Lo Sparta Praga, ieri, nella gara di ritorno del playoff, era in svantaggio per 0-2 contro i danesi del Sonderjyske, dopo aver fatto 0-0 all'andata. E' riuscita a rimontare segnando il definitivo 3-2 all' 85' grazie al gol di Brabec, appena entrato. Qualcuno si ricorderà del ventiquattrenne difensore ceco in virtù del gol del vantaggio sul campo del Villareal ai quarti di finale della scorsa edizione dell'EL. Altri, invece, della squadra ceca, conosceranno già il classe 81' Lafata, che quest'anno faceva parte dei convocati del suo Paese, la Repubblica Ceca, per gli Europei in Francia. L'allenatore, Scasny, è abile nell'adattare la squadra alle diverse avversarie: nelle ultime 5 partite, ad esempio, ha cambiato tre sistemi di gioco: 4-2-3-1, 4-1-4-1 e 3-5-2. Lo stadio di casa è lo Stadion Letna, che conta 20.111 posti a sedere.

SOUTHAMPTHON - Il trofeo più importante dall'anno di fondazione, il 1885, è la Coppa d'Inghilterra vinta nel 1976. Lo stadio di casa è il St. Mary Stadium, che conta 32.505 posti a sedere. L'allenatore è il francese Claude Puel, che ha rimpiazzato Koeman, e si porta dietro il peso di essere stato il primo allenatore a non esser riuscito a trionfare in Ligue 1 col Lione dopo 7 successi consecutivi nel campionato francese. Il capitano del club è il trentatreenne portoghese Josè Fonte, che qualche interista ricordrà perchè, anche "grazie" a lui e ad una sua rissa con Osvaldo, si consumò il divorzio fra i saints e l'attaccante italo-argentino che poco tempo dopo il misfatto arrivò all'Inter. Il Soutampthon vanta uno dei settori giovanili più importanti d'Inghilterra, da cui sono venuti fuori Bale, Walcott, Shaw, Chambers, Lovren ecc. La stella dei biancorossi è uno dei mancini più importanti del torneo, ovvero Tadic. Secondo Lele Adani, Puel farà di Tadic ciò che l'allenatore francese fece di Ben Arfa a Nizza: un "10" spaccapartite. Il Southampthon è partito un po' ad handicap in Premier League, competizione in cui, dopo due giornate, ha totalizzato un solo punto, pareggiando contro il Watford di Mazzarri e perdendo contro il Manchester United di Mourinho. Il sistema di gioco scelto è il 4-3-1-2 (centrocampo a rombo), il cui punto forte, come detto, è Dusan Tadic, calciatore servo che agisce da trequartista.

HAPOEL BEER SHEVA - Gli israeliani hanno vinto l'anno scorso il terzo campionato della loro storia (1975, 1976, 2016) battendo all'ultima giornata il più blasonato Maccabi Tel Aviv. Nella stagione attuale, in Scozia, perdono a Glasgow l'andata del playoff di Champions League contro il Celtic (5-2) e sfiorano l'impresa al ritorno (2-0) dopo aver eliminato nei due turni precedenti l'Olympiakos di Cambiasso ed il Tiraspol. Il club è stato fondato nel 1949. L'allenatore è Barak Bakhar, che nelle gare europee ha alternato, con efficacia, il 4-3-3 quando c'era da offendere e il 5-4-1 quando c'era da difendere; la rosa è composta prevalentmente da calciatori israeliani, con un paio di nigeriani, un rumeno, un portoghese ed un brasiliano. Il numero 10, nonchè capitano e calciatore più importante, è il trentacinquenne israeliano Elyaniv Barda, che i tifosi interisti noteranno per una curiosa somiglianza con Eder. Lo stadio di casa, non grandissimo ma caloroso come la maggior parte degli stadi israeliani, è l'Arthur Vasermil Municipal Stadium, che conta 13.000 posti a sedere circa. Per l'Inter sarà una trasferta lunga ed impegnativa.

Fabrizio Longo


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