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Fassone: "No emergenza allenatore. Uefa, il nostro piano. Gli innesti..."

di Christian Liotta

Ospite della puntata di questa sera della Domenica Sportiva è Marco Fassone, direttore generale dell'Inter. Intervenuto il giorno dopo la sconfitta dell'Inter a Parma, il manager nerazzurro risponde alle domande della conduttrice Sabrina Gandolfi e degli ospiti in studio, partendo da un'analisi, fatta da osservatore calcistica, sulla Lazio di Stefano Pioli: "Terza forza del campionato? Sono assolutamente d'accordo, è nella rosa delle formazioni che possono entrare nella lotta per il terzo posto e non solo, visto che la forza delle prime due non è così elevata come l'anno scorso e quindi altre squadre possono inserirsi. Sicuramente è un avversario temibile da tenere in considerazione". 

Si parla, ovviamente, anche di Inter, dopo la sconfitta contro il Parma. Ma cosa succede nella testa dell'Inter, divisa tra la necessità di rispettare regole e quanto succede in campo? "Rispetto all'analisi proposta ci sono alcuni punti impietosi; nei primi 25 minuti della ripresa siamo andati vicini al pareggio, forse poi la partita sarebbe cambiata ma non cerchiamo alibi. Ma bisogna fare una disamina più ampia: guardiamo le 15 partite stagionali per fare un bilancio, che è fatto di chiaroscuri, dove abbiamo fatto bene in Europa League e giovedì col Saint-Etienne abbiamo una partita che speriamo possa essere decisiva per noi. In campionato veniamo da partite in chiaroscuro; col Napoli abbiamo recuperato nel finale e poi abbiamo ottenuto due vittorie dove abbiamo ottenuto un gioco soddisfacente, specie quella contro la Sampdoria. La media è però di 1,5 punti a partita, più bassa di quello che ci si aspettava". 

A proposito delle critiche della tifoseria e della gestione dell'emergenza punti e uomini: "I punti sono pochi, ma il campionato è livellato verso il basso e a 15 punti sei a -4 dal terzo posto. Adesso ci aspettano tre partite di cui due contro Milan e Roma, dove potremo vedere una classifica rivoluzionata. Non vediamo all'interno della dirigenza, compreso il presidente Erick Thohir, un'emergenza allenatore, l'insofferenza c'è perché l'Inter ha collezionato negli ultimi anni un nono, un quinto e un sesto posto, e ci si aspetta sempre che arrivi l'anno buono per tornare a posizioni che ci competono. E questo magari può esserlo: abbiamo davanti ampie possibilità di crescita, non vediamo situazione di emergenza". 

Capitolo Fair Play Finanziario: per Fassone "è un grande problema, perché adesso non ci può essere più un azionista che rischia di proprio. Ora le regole impongono uno sbilanciamento massimo di 15 milioni, quindi il mercato va gestito con calibratura assoluta tra entrate e uscite. Quindi ora servono quelle bilanciature che prima non servivano". Si passa poi al livello di inglese di Walter Mazzarri: "E' da 6-, riesce a interagire col presidente via sms ma può fare di più". E Thohir quando parlerà italiano? "Ho il sospetto che possa capire quello che a volte ci diciamo in italiano, ma come parlato è più indietro di Mazzarri con l'inglese". Sui rapporti con Massimo Moratti precisa: "Sono sempre cordiali non solo sul piano personale, ma anche sul piano gestionale. Si sentono sempre, certo l'uscita di Moratti può avere influito; quando nelle società c'è turbolenza, pur cercando di rimanere sempre neutri, qualcosina ci può essere. La fase di transizione non è ancora completata, uscire dopo 19 anni può essere un percorso non facile da intraprendere". Si torna anche sull'offesa rivolta da Evelina Christillin: "Cicciobello? C'è ovviamente amarezza, bravo il presidente Maurizio Beretta a dire che bisogna stare attenti, il fatto di lavorare in ambito internazionale ci deve portare a stare più attenti, perché queste cose possono essere mal percepite".

Ma c'è possibilità che Moratti riprenda l'Inter? "Bisogna chiederlo a lui, io credo che l'equilibrio azionario resterà tale per un po'". Il 7 novembre c'è l'appuntamento con l'Uefa: "Andremo lì a spiegare il piano di sviluppo della società: la Uefa ha sottomano i bilanci degli ultimi tre anni, noi diversamente ad altri club abbiamo voluto prendere la strada della trasparenza. Quindi cercheremo di spiegare la strada che abbiamo intrapreso, a partire dalla riduzione del monte stipendi che rispetto a tre anni fa è sceso di 70 milioni; poi faremo vedere come cresceranno i ricavi, perché dimostreremo come il club per la prima volta riuscità a produrre positività".

Ritornerà Rolando? "Ci conosce, non mi espongo come percentuale, ma potrebbe".Capitolo tattica: Mazzarri potrà abbandonare il 3-5-2? "Lui ha molta disponibilità a farlo, specie in partita, come avvenuto ieri. Dal punto di vista della flessibilità c'è, poi vedo anche un aspetto che mi incoraggia: dei 20 giocatori di movimento avevamo otto indisponibili, con Hernanes che quasi è entrato su una gamba sola. Questi giocatori rientreranno gradualmente e per il 23 dovrebbero essere tutti a disposizione, spero che questo possa incoraggiare sulla ripresa del cammino. La rosa è di 26 giocatori, ci sono elementi come Fredy Guarin e Rodrigo Palacio reduci dal Mondiale, soprattutto Palacio che ha giocato tante partite con la caviglia gonfia. Per questo dico che le cose possono migliorare". Col Parma nessun contrasto vinto: questione di mercato o di atteggiamento? "Non credo sia la testa. Vedo il gruppo convinto e motivato, penso sia una questione di energie anche mentali come avvenuto a Firenze, dove abbiamo preso gol nei primi minuti. Poi facciamo le Coppe e giochiamo con gli stessi, quindi energie fisiche e mentali in più ci servirebbero". 

Sul calcio italiano troppo fissato sul risultato: "Dobbiamo migliorare tanto, al di là del fatto che sia legato ad aspetti tecnici o tattici. Noi dobbiamo fare un esame di coscienza, Thohir ricorda le formazioni degli anni scorsi e fatica a ricordare le squadre di oggi perché adesso ci sono campionati più belli da vedere". Si parla anche di Napoli, sua ex squadra, e di Rafa Benitez: "Indubbiamente è una bellissima squadra, sabato con la Roma è andato bene in difesa ma il fatto di avere quei quattro lì davanti con Mertens in panchina lo rende un bel Napoli. Ciò mi dà fiducia perché noi il Napoli lo abbiamo messo in difficoltà specie nel primo tempo". Sulla rosa dell'Inter e su eventuali accorgimenti invernali conclude: "Se necessario intrverremo con le strategie finanziarie adottate in estate, penso che non ce ne sia bisogno  perché la rosa che abbiamo è ottima, ma vediamo se capiteranno altri infortuni da qui a dicembre. In caso valuteremo".


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