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Gasperini: "Dittatura Juve finché non tornano le milanesi. Spalletti sulla graticola? Nel calcio italiano i crediti non esistono"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere dello Sport

Gian Piero Gasperini giura fedeltà all'Atalanta. E se arrivasse un’offerta di un top club? "Dovrebbe essere un’offerta più che straordinaria, un qualcosa di irrinunciabile. E comunque la scelta sarebbe condivisa con l’Atalanta", risponde il diretto interessato al Corriere dello Sport
 
Di Francesco, Gattuso e Spalletti sono tutti sulla graticola per i rispettivi risultati. Quanto è difficile fare l’allenatore in Italia? 
"E’ difficilissimo perché le certezze nel nostro lavoro non ci sono o durano poco. Anche io all’inizio di questa stagione sono stato criticato e messo in discussione da qualcuno. Sono fortunato e super protetto dalla dirigenza, ma dopo l’eliminazione e qualche risultato così così in campionato, ho sentito circolare la parola “esonero”. Nel calcio italiano i crediti non esistono". 
 
Quanto durerà la dittatura della Juventus? 
"Ancora tanto perché è difficile ridurre la distanza con i bianconeri. Anzi, sembra che questa distanza aumenti". 
 
Come si può colmare? 
"Finché il Milan e l’Inter non torneranno ad essere... il Milan e l’Inter, per la Juventus sarà tutto facile. Le milanesi sono le uniche che a livello di fatturato possono impensierire i bianconeri. Mi piacerebbe che la distribuzione dei soldi fosse più meritocratica e legata ai risultati: l’Atalanta, nonostante sia da due anni a ridosso delle prime, è stata costretta a vendere i migliori. Così non cresci mai". 
 
Mancini è il prossimo talento che l’Atalanta cederà? 
"Per quello che ha fatto lo scorso anno e per la recente convocazione in Nazionale ha alzato di molto la sua valutazione, ma credo che in questo momento abbia ancora bisogno di giocare con continuità e di fare altre prove di un certo livello". 
 
Le fa piacere essere rimasto nel cuore di Preziosi che col Corriere dello Sport-Stadio ha usato parole di grande stima per lei? 
"Sì, mi ha fatto piacere. Di ragazzi ne abbiamo fatti esplodere tanti, da Ranocchia a Izzo, passando per Perin, Papastathopoulos, Bocchetti ed El Shaarawy oltre a rilanciare campioni che non stavano attraversando un gran momento come Milito, Motta, Palacio e Perotti. Preziosi è stato bravissimo a prenderli e a farmeli allenare". 

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