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Gignac: "Marsiglia, a fine anno vado via. L'Inter? È un'istituzione. Ora valuto..."

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

André Pierre Gignac, 29 anni il 5 dicembre, sembra un calciatore nuovo. Ora è il trascinatore del Marsiglia: 16 gol l'anno scorso (come Cavani e dietro solo a Ibrahimovic) e già 11 quest'anno. La punta francese si racconta alla Gazzetta dello Sport e apre a un approdo in nerazzurro.

Lei sembra rinato. Ha perso anche 5 chili.
"In vacanza ho fatto attenzione al cibo, ma fin da subito lo staff mi ha fatto sentire importante. Mi hanno detto che avrei segnato molto e ritrovato la nazionale. Avevano ragione. Magari mi sento più leggero nei contrasti, ma compenso con i movimenti giusti". 

In cosa lei si sente migliorato? 
"Nel pressing. Ma lo facciamo tutti a tutto campo. E così abbiamo scoperto che è più facile giocare". 

Ha già segnato 11 reti, vuol umiliare Ibra? 
"Non mi fisso limiti, ma Ibrahimovic viene da un altro pianeta e finirà capocannoniere. Io mi considero generoso, come lo era il mio idolo Van Nistelrooy. Lavoro per la squadra. Mi sento più maturo e meglio di quando finii miglior marcatore (nel 2009, con 24 gol, a Tolosa, ndr)". 

Lei ha quasi 29 anni e va in scadenza. Piani per il futuro? 
"Da piccolo sognavo di diventare professionista e giocare a Marsiglia, ma ormai penso che a fine stagione andrò via, anche se voglio vedere che farà Bielsa. Cerco nuove sfide, di alto profilo".

Magari lontano dall’inchiesta sul suo acquisto?
"Sono polemiche fastidiose e infondate. Ma è il prezzo da pagare a Marsiglia".

Cambiando ora non rischierebbe per l’Europeo 2016?
"L’obiettivo segreto è di giocarlo, la concorrenza è dura, ma sta a me dimostrare di essere all’altezza. E poi non è una fissazione".

L’Inter la segue con attenzione. 
"L’Inter è un’istituzione, Mancini un grande. Sarebbe una bella prospettiva. Vivo di calcio, guardo tutti i grandi campionati, ma anche quello turco e russo. E quando non gioco, seguo le giovanili. Dell’Italia ammiro la cultura tattica. E poi ho giocato a Marassi, contro la Sampdoria, in amichevole nell’agosto 2013, e ho pure segnato: un tifo stupendo. Valuterò ogni proposta con attenzione e l’esigenza trasmessami dagli insegnamenti di Bielsa". 
 


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