Handanovic: ''Mancano 8 giornate, tutto è possibile. Crisi? Avremmo dovuto...''
Fonte: Tuttosport
"Mancano 8 giornate e può ancora succedere di tutto". Samir Handanovic, intervistato da Tuttosport, continua a cullare il sogno Champions. "La nostra crisi? Tutti in un campionato hanno una flessione, a noi è accaduto a gennaio quando ci sono tante partite. Purtroppo i punti persi lì ci hanno un po' massacrato. Forse in quel periodo dovevamo accontentarci di pareggiare qualche partita. Il campionato però ha dimostrato come Juve e Napoli abbiano qualcosa in più e che noi siamo nel gruppetto dietro di loro. Non bisogna dimenticare che abbiamo in rosa 13 nuovi elementi".
La sua più grande gioia calcistica?
"Aver conquistato il Mondiale con la Slovenia perché non se l'aspettava nessuno".
Il rimpianto?
"Il preliminare di Champions perso con l'Udinese contro l'Arsenal perché la squadra che era arrivata terza in campionato non è andata a giocarsi quelle due partite, visto che sono stati venduti tre giocatori senza che ne fosse preso nessuno...".
La Champions è un obiettivo o sta diventando un'ossessione?
"Resta un obiettivo".
A chi si sente di dire grazie?
"A Bonaiuti, il mio allenatore: l'ho incontrato a Udine e, sin dal primo giorno, ha creduto in me. Adriano mi ha migliorato in tutto e, non appena ho potuto, l'ho voluto portare all'Inter".
Buffon è ancora il miglior portiere al mondo?
"In giro ci sono tanti ottimi portieri, ognuno bravo per una caratteristica".
Perché per voi portieri è tanto difficile vincere il Pallone d'Oro?
"E' l'essenza del ruolo: il portiere difende, mentre tutti guardano gli attaccanti. Come fai a non dare il premio a gente come Messi e Ronaldo che fa sessanta gol all'anno? Un portiere dovrebbe fare tre parate importanti a partita, ma forse neanche questo può bastare. Il tutto senza dimenticare come ogni grande nazione possiede la sua scuola di portieri e un numero 1 che rapisce gli occhi in Italia può non essere tale per spagnoli o inglesi".
Anche Handanovic potrebbe entrare nella storia del nostro calcio con il record di rigori parati: quello per lei è un obiettivo o è solo statistica?
"A quel record non ci ho mai fatto caso però da tanti anni gioco in campionato e se lo batto va bene... Però non è certo una mia fissazione".
Lei ha avuto una crescita graduale.
"Per me è stato come andare a scuola: prima ho fatto le elementari, poi sono andato alle medie, quindi alle superiori e oggi all'Inter sono all'università. Io ho iniziato in squadre in cui ti potevi permettere di crescere con calma e ho messo sempre mattoncino su mattoncino: Donnarumma invece è passato dalla Primavera in prima squadra, però se uno è forte, è forte".
Buffon è diventato portiere grazie a Thomas N'Kono: chi era il suo modello?
"Peter Schmeichel".