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GdS - Decreto Crescita: cosa succede ora in Serie A? No alla retroattività, ma per il futuro? Il punto della situazione

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Come racconta la Gazzetta dello Sport, ieri per il mondo del calcio è stato il giorno della grande paura. "Al termine del Consiglio dei Ministri si è varata una norma che di fatto stoppa i vantaggi fiscali a beneficio dei club per gli ingaggi di calciatori esteri, che dal 2019 hanno attualmente circa il 50% di riduzione se hanno più di 20 anni, guadagnano più di un milione e prendono la residenza fiscale nel nostro Paese per almeno due anni - si legge -. Ebbene, la nuova norma concederebbe questi benefici fino ai 600mila euro lordi, tassando l’eccedente con l’aliquota standard, mentre il periodo di residenza fiscale dovrà essere pari ad almeno 5 anni. Qualora invece si andasse via prima, le società dovrebbero rimborsare il risparmio avuto fino a quel momento. Tutto questo, però, non avrebbe valore retroattivo, cioè non si applicherebbe ai contratti in corso, neppure ai pluriennali".

Resta il nodo da sciogliere in vista del futuro, già a partire da gennaio. In tal senso, la Lega Serie A si è già mossa per "difendere" i club dalle novità. Al contrario dell'Aic, che continua invece a remare contro quella che viene definita una "norma iniqua". 

"Per le strategie dei club è stata una vera boccata d’ossigeno, considerando le disavventure legate al Covid. La Juventus nel 2018 aveva preso Ronaldo, ma il portoghese non aveva usufruito di questo bonus. In compenso i bianconeri se ne sono avvalsi l’anno successivo per l’olandese De Ligt, per Morata e per Rabiot, unico superstite di quel ciclo. L’Inter ha pescato a piene mani, nel frattempo. La palma tocca a Lukaku (ora alla Roma a quota 7) che al suo sbarco in Italia guadagnava 8,5 milioni netti per una spesa globale di 11 milioni. Poi è stata la volta di Darmian e Mkhitaryan: Thuram, Pavard e Sommer sono gli ultimi arrivati più pagati, rispettivamente con 6,5 e 4 milioni a testa netti. Anche il Milan nel tempo si è avvalso di questa formula. A cominciare da Ibrahimovic per continuare con Giroud. La stella è certamente Leao con i suoi 7 milioni netti (9,1 lordi), ma ormai è in buona compagnia visto il rinnovo di Theo Hernandez a 4,5 e i recenti ingaggi scontati di Pulisic, Loftus-Cheek e Chukwueze. Da non dimenticare i 3 milioni netti di De Ketelaere, ora all’Atalanta. Nel Napoli spiccano i 4,5 milioni di Osimhen. Tuttavia il primo della classe è sempre lo Special One: con i suoi 8 milioni netti (10,4 lordi) la Roma si è potuta concedere il lusso di strappare il sì di José Mourinho".


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