GdS - Difesa, non solo muro e clean-sheet: impressiona la partecipazione. Ma il lavoro di Inzaghi parte da lontano...
Fonte: Gazzetta dello Sport
Sono 21, dopo l'Altetico, i clean-sheet in 34 partite stagionali. Ma la forza della difesa dell'Inter non è solo quella di non prendere gol: come sottolinea oggi la Gazzetta dello Sport, a risultare un fattore è anche la partecipazione alla manovra degli interpreti di Inzaghi, che diventano centrocampisti e pure attaccanti all'occorrenza.
Martedì scorso si sono visti a turno Pavard e Bastoni che si sganciavano per costruire ed aggredire gli spazi. Su una splendida sponda a centrocampo di Lautaro, addirittura De Vrij si è fiondato in un due contro due che non ha portato al gol soltanto per un’ottima lettura di Witsel sul passaggio per Thuram. E c'è quella immagina che circola da martedì scorso sul web che immortala i tre centrali nerazzurri più alti rispetto alla linea formata da Darmian, Barella, Calhanoglu e Dimarco: è la conferma che Inzaghi sta compiendo un piccolo capolavoro applicato sul campo grazie a meccanismi ormai andati a memoria.
Un lavoro che arriva da lontano, considerando che già nel primo anno Inzaghi impartiva lezioni in tal senso a Skriniar e soci. Oggi i meccanismi sono stati perfezionati e anche la qualità dei singoli è salita: basti pensare all'attitudine di Pavard, totalmente a suo agio in questo tipo di calcio. Il francese, ad esempio, fu decisivo in Supercoppa con l'assist a Lautaro, mentre a Roma arriva Bastoni a chiudere la contesa col 4-2. Lavoro profondo confermato pure dal contributo offerto da chi gioca meno: Carlos Augusto si è disimpegnato egregiamente pure da braccetto di sinistra e lo stesso Bisseck si è calato alla perfezione nel ruolo quando chiamato in causa.
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